venerdì 24 aprile 2009

ERIKA TI AMO


Erika de Nardo è bella, intelligente, laureata in lettere e pure famosa. Quando uscirà dal carcere avrà davanti a se un’avvenire roseo e potenzialmente dorato. Per quanto da una parte la cosa mi faccia piacere, perchè Erika è senz’altro una persona “fuori dalla norma”, dall’altra non riesco a non chiedermi se sia giusto che una ragazza che ha ucciso la madre e, soprattutto, il fratellino di 4 anni  abbia ancora il diritto a vivere la sua vita spensieratamente e produttivamente. Certo, gli anni di carcere se li è fatti ed è stata lei brava a trarne il maggior vantaggio possibile, studiando e applicandosi verso una laurea triennale per altro senza le distrazioni che ne avrebbero caratterizzato l’esistenza se fosse stata fuori. Forse l’unica cosa veramente ingiusta è il suo status di “quasi celebrità” dove anche il suo esame di laurea va in prima pagina sul Corriere online. D’altra parte si sa che uccidendo si diventa famosi. Il mio film preferito, Assassini Nati, l’ha dimostrato tanti anni fa (nel 1994). Eppure loro non avevano ammazzato il fratellino innocente. 

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