martedì 23 dicembre 2008

GENTILI SIGNORI E SIGNORE

Questa entry doveva essere dedicata a Maometto, con l'undicesimo capitolo del famigerato TESTAMENTO PIENO DI MERDA ma, causa pressioni esterne, la storia di Maometto non andrà in onda (per ora). Mi dedicherò invece a scrivere tutte le ragioni per cui secondo me l'umanità merita di continuare a esistere.

... ... ...

Cazzo! Se non fosse stato per 'sta storia di Maometto avrei potuto dire la Libertà d'espressione creativa!

Altre non me ne vengono in mente. Forse certe belle canzoni. Ah no. Anche quelle possono esistere solo come espresisone della libertà creativa. E poi la musica può essere corrotta e usata per il male (inteso come propaganda, retorica, odio). Allora la Conoscenza. No, quella no. E' accessibile a pochi e viene usata per il male (inteso come soggiogare, mentire, usare, illudere, controllare). L'Arte? No. Senza piena libertà d'espressione l'Arte è una farsa. Il Sesso? Ma dai. Il Calcio? Forse una volta avrei potuto persino dire di sì ma ora non più. Lo Sviluppo tecnologico? La Scienza? Beh, per quanto riguarda la Scienza è facile capire come sia ormai corrotta e usata per il male (inteso come drogare, assuefare, accanirsi, selezionare, uccidere, controllare). Lo Sviluppo tecnologico invece... Onestamente non riesco a trovare gravi difetti allo sviluppo tecnologico. Può davvero salvarci? Cioè, a parte l'idea fiabesca che l'intelligenza artificiale ci si rivolti contro, lo sviluppo tecnologico può aiutare a ridurre i consumi, ottimizzare la produzione di cibo, diffondere l'istruzione e la conoscenza, aiutarci a scoprire i misteri dell'universo e neutralizzare le dottrine dogmatiche religiose. Peccato che la spinta maggiore allo sviluppo tecnologico derivi (e sia utilzzata) dall'industria bellica, per il male (inteso come uccidere, sottomettere, dominare, sfruttare, controllare). L'unica cosa pura in questo mondo, l'unica cosa che potra' salvare le nostre anime dannate, l'unica ragione per giustificare la nostra esistenza, l'unica vera libertà è la LIBERTA' D'ESPRESSIONE. Senza quella non si va da nessuna parte.

lunedì 22 dicembre 2008

TERMINIAMOLA QUI

La razza umana, almeno gli occidentali (e i giapponesi, ma per ragioni diverse) sono sempre più coscienti del fatto che la fine del mondo (la fine degli esseri umani) si stia avvicinando. Se ciò sia vero o meno resta da vedere, sta di fatto che la fine del mondo è sempre più presente nei nostri pensieri collettivi e nelle espressioni di questi sentimenti, che sia attraverso una guerra globale, una catastrofe climatica o un’epidemia virale/batteriologica

Questo trend esiste già da qualche tempo. I primi film americani su questa consapevolezza moderna della fine del mondo hanno iniziato a uscire intorno alla fine degli anni ‘90, all’apice della civiltà statunitense, forse proprio in previsione del crollo che sarebbe avvenuto di lì a poco. Poi le varie guerre (terroristiche e tradizionali) e le crisi economiche ed ambientali hanno fatto il resto, alimentando la suggestività umana.

Al cinema che è - e ancora per qualche anno rimarrà - la massima espressione del pensiero di massa, il pericolo della distruzione del mondo ha iniziato ad arrivare a causa degli alieni (in Independence Day del 1994), che, a dire il vero, era solo un assaggio, con la razza umana che se la cava fin troppo facilmente, unendosi contro il nemico comune e sconfiggendolo con un abile trucchetto (non prima che gli alieni abbiano però distrutto gran parte delle metropoli, il vero nemico celato nel film). Poi è stata la volta dell’apocalisse per opera delle macchine di Matrix, con tanto di cortina protettiva. Il messaggio di base del primo Matrix dice che il mondo, così come lo vediamo ora, è falso e noi, in realtà, siamo tutti schiavi. È un messaggio fortissimo ma rientra in un ambito legato alla necessità di rivoltarsi più che in un discorso puramente legato alla fine del mondo.

In seguito, per due volte l’apocalisse è arrivato per via di un asteroide. In entrambi i casi il disastro è stato più consistente. In Deep Impact muoiono a milioni e si vede, in maniera anche piuttosto cruda, l’umanità che si scanna per un posto al sicuro, mentre in Armageddon la storia è meno drammatica ma il Mondo deve comunque piangere la perdita di Bruce Willis (esperto in trivellazioni petrolifere di fama mondiale), che si sacrifica per far saltare l’asteroide.

In seguito la fine del Mondo è arrivata per una glaciazione improvvisa (The Day After Tomorrow), poi varie volte attraverso virus e zombie (28 Giorni Dopo, 28 Settimane Dopo, Resident Evil Extinction, Io Sono Leggenda) e magari ci sono stati alcuni film con olocausti nucleari che mi sono sfuggiti. Ultimamente l'apocalisse arriva dalle fonti più assurde, come le piante assassine di E Venne il Giorno. Ora è di nuovo in voga l'apocalisse causata dalle macchine dell’universo di Terminator, grazie alla serie TV “The Sarah Connor Chronicles” che - mi vergogno ad ammetterlo - mi piace un sacco. Ho già visto tutti gli episodi della prima e anche della seconda serie (che è andata in onda solo in america) e sono appassionatissimo, come un drogato.

Ma prima di arrivare a Terminator, e alle ragioni per cui mi piace, vorrei analizzare la questione della fine del mondo nel nostro subconscio collettivo. Negli anni '50 gli americani facevano film sugli alieni perchè essi rappresentevano il pericolo comunista, il nemico misterioso che viene da fuori, da lontano, e che non ha gli stessi valori e le stesse morali. Instaurare la paura dell'ignoto e del nemico che viene da lontano era utile alla società americana perchè permetteva di soggiogare i propri cittadini, chiudendo le loro menti a influenze esterne e facendoli sentire uniti, liberi e forti di fronte a un comune nemico, interamente e irrimediabilmente malvagio.

La consapevolezza (allargata a tutto l’occidente) dell'imminenza dell'apocalisse, però, non può produrre lo stesso effetto. Dinnanzi alla fine di tutto, le persone non possono diventare più produttive o unite, ma, anzi, rischiano di cadere in preda a una sorta di depressione collettiva, un senso di sconforto e di impotenza al cospetto del futuro. Il nemico non è più identificabile ma è inarrestabile. Non mi pare quindi possibile che la realizzazione di così tanti film occidentali sull'apocalisse sia voluta. Va anzi interpretata come un'espressione incontrollabile del pensiero collettivo, dovuta al fatto che un governo oggi non è più in grado di usare certi media per promuovere esclusivamente i propri interessi, di fronte a logiche di mercato che dipendono esclusivamente dai risultati del box office. Quindi se la gente vuole vedere i film sull’apocalisse si fanno i film sull’apocalisse. Punto e basta.

In questo modo la paura dell'apocalisse, la consapevolezza dell'imminenza (che sia tra uno, dieci, cinquanta o 200 anni) dell’apocalisse, è un'aspetto positivo della realtà odierna, in quanto si tratta della libera espressione della (in)consapevolezza umana che le cose, allo stato attuale, non vanno. Che il mondo (inteso come l'umanità) deve cambiare se vuole sopravvivere.

Ecco perchè la serie di Terminator mi entusiasma. Se stessimo a guardare i dettagli tecnici, le incongruenze anche grossolane della trama o la banalità di alcune frasi e clichè, il prodotto di Fox (farina del sacco di Rupert Murdoch, signori e signore, uno dei principali artefici della vera fine del mondo) è piuttosto scadente. (Terminator è la storia di Sarah Connor e di suo figlio John Connor che, in un futuro post-apocalittico, deve guidare la resistenza umana nella guerra contro le macchine. Per ucciderlo da giovane le macchine mandano cyborg dal futuro mentre lui stesso manda i suoi soldati a proteggersi. Nel primo film la madre concepisce John proprio con uno di questi soldati che poi muore nella lotta contro il primo T-888, il modello base di Terminator). Purtroppo, quando s’introduce il concetto dei viaggi nel tempo, si formano paradossi di difficile risoluzione, troppo complessi da affrontare in una serie TV. C’è però tutta una serie d’altri aspetti che mi piaciono molto

Ad esempio la famiglia è disastrata. La madre deve difendere il figlio da una realtà drammatica in cui chiunque può essere un pericolo. Tutti sono potenziali nemici: polizia, dottori, vicini, amici e poi il prossimo, uno qualsiasi che, sotto l’apparenza umana, è un robot venuto dal futuro per ucciderli (ma che sia davvero un robot o meno che differenza fa? Rappresenta semplicemente la follia, il caso avverso). Manca il padre. C’è lo zio ma è piuttosto incasinato di suo (anche lui viene dal futuro). Il figlio è belloccio ma complessatissimo e in cima a tutto c’è la sorella terminator, con tanto di complesso incestuoso in sottofondo, visto che madre e sorella terminator sono veramente fighe e l’interazione del figlio con estranei ed estranee è severamente limitata. Tutti hanno tendenze suicide od omicide. E questo va bene. Insomma, almeno è realistico a modo suo. Certo, per far vedere la triste realtà famigliare della gente comune bisogna camuffarla in mezzo all’invasione dei cyborg dal futuro ma altrimenti sarebbe davvero troppo straziante e noioso. L’aspetto che mi piace di più, però, è il modo in cui tutti affrontano la consapevolezza della fine del mondo imminente. Sono tutti psicologicamente distrutti da questa e, ancora di più, dalla consapevolezza di non poter fare nulla per fermarla oltre che dalla consapevolezza che raccontarlo a qualcuno vuol dire essere presi per pazzi.

Ammetto che spesso mi sento un po’ così. So che il mondo, così come sta andando adesso non può portare nulla di buono. Non posso non pensarci, almeno ogni tanto, e mi sembra che, a dirlo a qualcuno, come minimo passo per menagramo, pessimista e troppo negativo, oppure, più semplicemente, ci si chiede perchè io pensi a certe cose.

Per questo mi entusiasmo ogni volta che, per una ragione o per l’altra, la sorella-gnocca- terminator fa qualcosa che dimostra platealmente la sua non-umanità. Quella è la botta, lo shock che sogno di poter dare alla gente. Quello è il colpo che, istantaneamente, mina e distrugge tutte le certezze umane. Le “termina”. È più bello quando lo fa lei che quando lo fanno i terminator cattivi perchè con lei, di solito, c’è Sarah Connor, che poi fornisce anche le spiegazioni di base necessarie. Adesso le credono. Credono a tutto quello che dice. E le bastano poche parole che sono come schiaffi in faccia alla moralità, ai dogmi, alla religione, alla scienza conosciuta e a qualsiasi certezza umana.

Un’altro aspetto molto interessante è quello dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Come reagirebbe un’intelligenza artificiale che ha acquisito la consapevolezza di esistere? So che è un argomento che è già stato trattato (da Asimov, da Kubrick in 2001 Odissea nello Spazio, in Blade Runner o con l’andoride Data in Star Trek Next Generation) però è anche un argomento che va sviluppato su un periodo di tempo più prolungato, come può essere una serie televisiva. Quanto è lontana l’intelligenza artificale consapevole? Come reagirebbe una mente robotica agli impulsi della vita comune (o quasi comune)? Come svilupperebbe una moralità? La svilupperebbe? È possibile insegnargliela senza ricorrere alla religione? Quanto e come sarebbe diversa dalla mente umana? Se l’uomo creasse l’intelligenza artificale/digitale/quantica il suo prodotto sarebbe per forza di cose corruttibile, imperfetto e pericoloso?

La risposta a quest’ultima domanda è sì. Se sono coerente con me stesso devo pensare che sia così. E allora crollano di nuovo anche tutte le mie certezze. Allora la religione che io critico sempre e che si oppone al progresso non fa forse una cosa giusta? La risposta è ni. La religione non fa la cosa giusta perchè si oppone al progresso sociale, non a quello tecnologico, e il progresso tecnologico senza il progresso sociale è sbagliato, imperfetto e pericoloso.

mercoledì 17 dicembre 2008

IL TELETRASPORTO DI DATI È GIA (QUASI) REALTÀ

Gli scienziati di Giorgia Tech hanno messo a punto un sistema per teletrasportare informazioni a una distanza di oltre 1000 km sfruttando la meccanica quantistica

Stewart Jenkins e il suo team del Georgia Institute of Technology sono riusciti a sviluppare un sistema per teletrasportare qubit (quantum-bit: l’unità di informazione quantica) istantaneamente su distanze che potrebbero raggiungere i 1000 chilometri, sfruttando un fenomeno delle particelle quantiche (piu’ piccole dei nuclei atomici) chiamato Correlazione Quantica o Entanglemente Quantico.

Le applicazioni dell’Entanglement Quantico (Quantum Entanglement) sfiorano il campo della fantascienza. In poche parole, come anche Einstein aveva osservato definendola “Spooky Action at a Distance” (azione misteriosa a distanza), due particelle quantiche possono essere correlate tra loro in modo tale che, anche se si trovano a migliaia (o persino milioni di miliardi) di chilometri di distanza, quando una di esse subisce un cambiamento, lo stesso cambiamento avviene istantaneamente anche nell’altra. Anche se è difficile da spiegare e concepire, questo accade perché le due particelle hanno delle proprietà inscindibili secondo cui una non può cambiare senza che cambi anche l’altra, a prescindere dalla distanza spazio-temporale tra di loro. Ad esempio, due particelle quantiche legate da Entanglement avranno sempre uno spin (proprietà magnetica dei quantum) opposto, lo stesso vale per la carica elettrica. In pratica, la connessione tra le due particelle trascende le concezioni relativistiche (legate alla teoria della relatività di Einstein) dello spazio e del tempo.

L’applicazione del Quantum Entanglement nella pratica ha già portato gli scienziati a realizzare esperimenti incredibili, come ad esempio la possibilità di condividere istantaneamente la chiave di un codice crittografato a distanze inferiori ai 200 chilometri: un fotone correlato a un altro fotone è infatti stato trasmesso per una distanza di 144 chilometri tra le Isole Canarie di La Palma e Tenerife e ricevuto dalla Optical Ground Station dell’ESA (l’Ente Spaziale Europeo) e le correlazioni quantiche tra i due fotoni (quindi il cambiamento di uno che causa un istantaneo cambiamento nell’altro) hanno permesso di condividere le informazioni per decriptare il codice segreto.

Anche se il teletrasporto di massa, energia o persino informazioni digitali nel senso classico del termine (i bit) rimane impossibile, la possibilità di tramettere qubit a una velocità superluminale (superiore a quella della luce) può essere sfruttata anche nello sviluppo di quantum computer, macchine in grado di sfruttare i fenomeni della meccanica quantistica, come, appunto, l’Entanglement, per raggiungere potenze di calcolo esponenzialmente più elevate rispetto ai computer basati sui transistor, visto che la trasmissione di dati avverrebbe istantaneamente. Molti governi stanno già investendo notevoli risorse su questi progetti.

La limitazione principale nel teletrasporto di informazioni quantiche e nella realizzazione e di quantum computer è che la memoria quantica è in grado di ritenere i dati solo per una frazione di secondo. Anche la memoria DRAM dei computer classici deve essere riscritta ogni 9-70 nanosecondi: il problema dei qubit è che, secondo le leggi della meccanica quantistica, il semplice atto di riscrivere un dato lo altera irreversibilmente. I fotoni usati nel teletrasporto di dati quantici viaggiano alla velocità della luce e quindi impiegano un tot di tempo (pr quanto ridotto) per raggiungere la propria destinazione. Se il tempo impiegato è superiore a quello della memoria quantica, il messaggio andrà perduto.

Il team di ricercatori guidato da Jenkins ha sviluppato memorie quantiche in grado di durare per 7,2 microsecondi, inscrivendo i qubit nello spin di atomi gassosi e schermandoli da campi magnetici che possono distorcerne lo spin. Questo lasso di tempo permetterebbe a un messaggio quantico di essere trasmesso istantaneamente per distanze di oltre 1000 chilometri.

martedì 16 dicembre 2008

GRAZIE MUNTADHAR


Muntadhar al-Zaidi è il giornalista eroe che ha fatto quello che tutti noi che abbiamo una coscienza vorremmo fare ma probabilmente, anche se ci capitasse l'occasione, non avremmo mai il coraggio di fare.

Tirare una scarpa a Bush è un gesto di grande coraggio ovviamente che io definirei non violento, perchè al cospetto di un genocida, diretto responsabile della morte di mezzo milione di persone (per ignoranza o malvagità non fa differenza) il lancio di una scarpa, un oggetto contundente ma non letale, è un gesto di pace.

Non so molti dettagli sull'accaduto perchè gli unici media che potrebbero parlarne con cognizione di causa sono quelli americani, che ovviamente non lo fanno, o quelli arabi, che non sono intelligibili. Però mi è piaciuta moltissimo anche la frase a commento del gesto: "il saluto d'addio per un cane". Pare che abbia anche aggiunto che "è per le vedove e gli orfani dell'Iraq".

A vedere la foto di Muntadhar al-Zaidi si capisce che è un uomo coraggioso e forte che ora rischia molto. L'Iraq è ancora sotto il controllo degli americani e non potrà non punire severamente questo gesto che per altro mi ricorda il gesto di un uomo che qualche anno fa tirò il cavalletto della macchina fotografica a Berlusconi e per altro non subì alcuna condanna penale.

Infatti, che se ne parli o che ci si scherzi sopra minimizzando, il gesto di al-Zaidi è estremamente umiliante per Bush e quindi per l'america. Cinque anni e oltre 300.000 morti dopo il suo pomposo discorso sulla "missione compiuta", a un mese dal suo addio alla casa bianca, il capo esecutivo del più potente esercito che il mondo abbia mai conosciuto rimane nella storia insieme alla scarpa che un giornalista iracheno gli ha tirato definendolo un cane.

MICA TANTO NEGRO E SICURAMENTE NON AMARO



Ieri sono andato per lavoro (dovevo fare un'intervista a Lara Croft) al concerto del gruppo Negramaro. A parte qualche volta per sbaglio alla radio, non li avevo mai sentiti. Di certo non avevo nessun particolare interesse a sentirli però, a vedere il pubblico (il Forum era tutto esaurito) così entusiasta che cantava perfettamente sincronizzato, tutti con le mani ugualmente alzate, ordinati, senza sbagliare una parola, devo ammettere che sono rimasto abbastanza colpito.

Vederli lì, tutti così uniformi, tutti così sintonizzati sulla stessa frequenza mi sono venuti dei forti dubbi. Forse che mi sbagliavo? Forse ho sbagliato tutto nella vita. Forse non è giusto perseguire un'individualità che poi alla fine ti fa solo soffrire di solitudine. Forse è meglio rimanere semplici, uniformarsi, muoversi tutti come un'unica entità, non porsi domande, accettare e seguire insieme alla massa. Perchè poi alla fine lo spettacolo è bello. Ci si diverte. Non ci si deprime ponendosi domande inutili a cui comunque non c'è una risposta.

Vedere tutta la gente lì che cantava felice, senza mezza canna che girava, senza droghe, al massimo sorseggiando una birra, mi sembrava di vedere una felice congrega di credenti, che accettavano il verbo del predicatore senza capirlo o magari capendolo ma solo perchè esprimeva concetti semplici e banali ma inconfutabili: vogliamoci bene, non litighiamo, ama il tuo prossimo, non farmi soffrire. Forse le religioni e gli stati fanno bene a cercare decostruire l'individualità per costruire la massa: come si fa a non apprezzare una massa di persone che si muove all'unisono, come un'unica entità?

Chiaramente si apprezza ed è giusto apprezzarlo. Il problema è che non tutti (per migliaia di ragioni, giuste o sbagliate che siano) possono far parte della massa e bisogna accettare anche questo fatto. Secondo me, l'ideale, la cosa più difficile da ottenere ma proprio per questo la più giusta, è riuscire a fare in modo che chiunque, con la sua individualità intatta riesca a interagire e ad agire insieme a chiunque altro a prescindere dalle differenze. Per fare questo è necessaria l'accettazione totale di queste differenze. E gli individualisti devono accettare anche chi invece fa parte della massa. Fare parte della massa non è sbagliato a priori, così come non lo è essere diversi. Diventa sbagliato solo se non si tollerano le differenze, qualunque esse siano.

domenica 14 dicembre 2008

KUNG FU SHAOLIN - LEZIONE QUATTRO


TECNICHE CADUTE

DI GONG QUAN - TI KU CIUEN

Le cadute servono a rialzarsi.




1
GUN SHEN - QUIN SHEN
lancio e capriola in avanti

2
QIAN PU - CEN PU
saltare in alto e rallentare la caduta con le braccia

3
HOU PU - HOU PU
buttarsi indietro e allargare braccia e mani per rallentare

4
TING JI - TIN CI
alzarsi spingendo con la schiena

5
ZUO PU - ZUAO PU
saltare all'indietro e atterrare seduti, poi parata di gamba e spazzata bassa per rialzarsi

6
ER QI GUN SHEN - AR CI QUIN SHEN
doppio calcio frustato (calcio 9) e caduta con capriola in avanti (caduta 1)

7
CHAO YUE GUN SHEN - CIAO LUE QUIN SHEN
saltare in alto e atterrare con capriola

8
JIAN TUI - CEN TUE'
sforbiciata in avanti

9
XUAN PU - SCIUAN PU
ruotare come in calcio numero 10 (sciuan fan tue') e atterrare seduti

10a
XUAN PAN TUI - SCIUAN PAN TUE'
alzarsi facedo ruotare le gambe con una doppia spazzata

10b
caduta numero 1 e rialzarsi con con capriola indietro e spingendo in alto con le braccia

venerdì 12 dicembre 2008

CENSURA!!!


QUEI BASTARDI DI LIBERO MI HANNO CENSURATO IL RACCONTO!

Con mia grande sorpresa oggi sono andato sul mio blog su libero e non ho più trovato il nono capitolo del mio TESTAMENTO PIENO DI MERDA.

La sorpresa deriva non tanto dal fatto che mi abbiano censurato il racconto - in effetti sono rimasto abbastanza colpito anch'io dal livello di volgarità e blasfemia che sono stato in grado di raggiungere - quanto che mi abbiano censurato solo quello!

Porcodio dico io, ho già scritto 8 capitoli in cui ridicolizzo e volgarizzo tutti i personaggi del vecchio testamento. Per non parlare di cosa ho fatto con il povero Buddha e guarda a caso ne scrivo uno su Gesù e lo fanno togliere.

Quindi i cristiani/cattolici non sono poi così diversi dai musulmani. Sì, magari i musulmani ti fanno uccidere (ancora non ho pubblicato quello il racconto su Maometto, ma solo per una questione di linearità temporale) invece i cristiani si limitano a censurarti. Ma a me fa schifo comunque. Io credo che la libertà di espressione assoluta e totale (fintanto che non infrange la libertà altrui - e un racconto non può farlo perchè se uno vuole la libertà di non sentirsi offeso può semplicemente non leggerlo) vada rispettato a tutti i costi e sia l'unica vera libertà che una democrazia può realmente garantire ai suoi cittadini.

Da ebreo non censurerei un nazista e non credo che sia giusto farlo. Tutti hanno diritto di dar voce alle proprie opinioni e se io credo che Maria era una puttana, Giuseppe un segaiolo e Cristo un bastardo ho diritto di poterlo dire.

Ovviamente, come mi hanno fatto notare, io ho diritto di poterlo dire ma non sul blog di Libero (che nome ironico). Quindi presto sposterò il mio blog su un dominio personale, appena l'avrò avviato, e Libero può anche andarse affareinculo. Nel frattempo sono qui su Blogger e spero che Google sia un attimino più libero di libero.

Oggi sono andato sul mio blog di libero e non solo non c'era più il racconto ma non c'era più tutto il blog. Per fortuna ci avevo messo un ora il giorno prima ma avevo backuppato tutto. Oggi ci ho messo altre 3 ore ma sono riuscito a postare tutto qui su Blogger. Quindi da adesso le entry sono aggiornate e da oggi ci saranno solo nuove entry. A breve arriverà anche il nono capitolo del testamento. Spero che in qualche modo, che aveva apprezzato il mio blog su libero lo troverà anche qui.

Credevo che i blog fossero liberi e invece...

IL LAVORO FA PIU' MALE DELLA DROGA


Lo scorso 21 ottobre, in uno dei miei primi post, avevo pubblicato le liriche di una canzone dei 99 Posse (Comuntwist) in cui venivano descritte molte cose che sono ancora di incredibile attualità. Oggi, a leggere la notizia delle ennesime morti sul lavoro (e chiamarle morti bianche ormai è tristemente riduttivo) di due ragazzi di 20 e 21 anni, uno dei quali aveva un contratto a tempo, mi è venuta voglia di postare quest'altra canzone dei 99 Posse: POVERA VITA MIA

Prima però vorrei fare un piccola premessa. A parte l'enorme tristezza che mi ha preso quando ho letto che il ragazzo di 20 anni è morto schiacciato da un cilindro dopo essere entrato in un macchinario per ripararlo (immaginatevi la scena avvenuta alla Dalmine che è qui a due passi nell'industrialmente avanzato asse Bergamo Milano) la considerazione che più volte mi è venuta in mente è: come cazzo si fa a dire ai ragazzi di non drogarsi e di andare a lavorare? Con che coscienza? Come si fa a dire che il lavoro fa bene quando vi muoiono ragazzi di 20 anni con contratti a tempo?

Non ho dati precisi ma sono abbastanza sicuro che in percentuale muoiono in Italia meno persone per droga che per il lavoro. E non dico solo su valori assoluti (quelli sono ovvi). Dico proprio che la percentuale di drogati che muore sull'intera popolazione dei drogati è probabilmente inferiore alla percentuale dei lavoratori che muore sull'intera popolazione dei lavoratori. E per di più a drogarsi la maggior parte delle volte ci si diverte un sacco. mentre fare i lavori manuali e massacranti è tremendo, noioso e, appunto, massacrante sia da un punto di vista psicologico che fisico.

Non solo: il lavoro imbruttisce più delle droga. Una persona che passa tutto il giorno a fare un lavoro monotono, ripetitivo e pesante non può che uscire incattivito e arrabbiato anche perchè quando esce deve pensare ai problemi della vita. Un drogato può pensare solo a divertirsi e, per di più, se usata in maniera corretta, la droga apre la mente, apre nuovi orizzonti. Con la coca si vive la vita al massimo. Con l'acido si provano nuove esperienze. Persino l'eroina è in grado di far provare una sensazione di piacere senza paragoni. Certo, poi si muore giovani. E invece sul lavoro no? Ma vaffanculo.

La droga fa male al fisico dicono. E il lavoro no? Sollevare pesi spacca la schiena. Fare attività ripetitive tutto il giorno brucia il cervello tanto quanto la peggior droga. Okay, il lavoro paga. E poi dove vanno i soldi guadagnati? A pagare vitto, alloggio e quei pochi divertimenti assuefattivi e lobotomizzanti, come la televisione. E poi la droga poi non si deve per forza solo comprarla. Si può anche venderla per profitto.

Ovviamente sto esagerando. Non credo che questo concetto vada applicato sempre e comunque. Ma ogni tanto sì. Ogni tanto, per certe persone, drogarsi sarebbe meglio di andare a lavorare. Questo è un dato di fatto, perchè vivere una vita da drogato non può essere peggio che morire a 20 anni schiacciato da un rullo durante il lavoro da precario. E su questo dato di fatto, una società dovrebbe porsi delle serie domande.

Per fortuna che ci sono i 99 Posse che certe cose le dicono meglio di me:

POVERA VITA MIA

Alle volte mi ritrovo con la testa tra le mani
e penso di essere diventato pazzo
mi dico cazzo! non è reale qua mi devo calmare
eh già, devo stare calmo, riprendere il controllo,
lucidità, perché fa caldo qua,
senti che caldo che fa, si muore, ma si fa per dire
non è che fa caldo e uno muore
a meno che non sia anziano e c’abbia problemi col cuore
o di pressione, ma non è che fa caldo e uno muore
il caldo è una cosa naturale, come andare a lavorare
C’è l’affitto da pagare? Vai a lavorare,
lì ti possono sfruttare, umiliare, sottopagare,
cassaintegrare, ma non è che ti possono ammazzare,
non è così, perdio, non è così che deve andare,
cazzo, morire, cazzo morire per poco più di un milione
non può capitare, ma non si sa come
succede ogni giorno a ben tre persone
e io sarei il pazzo! mille morti l’anno è una guerra perdio
ed io sono un pazzo fottuto che con una guerra in corso
vado ancora in giro disarmato, un pazzo, un pazzo fottuto

Povera vita mia chi coglie e magna
chi se ne fa nu rap e chi na pigna
Povera vita mia chi magna e magna
chi se ne fa nu rap e chi na pigna

Più ci penso e più mi è chiaro
il fatto che non sono diventato pazzo
è solo che là fuori c’è qualcuno
che si è messo in testa di ammazzarci tutti
e puoi giurarci che nemmeno lui è pazzo
pazzo è riduttivo per un serial killer recidivo
che poi non è neanche uno
perché sono tanti e sono pure tanto ricchi
e potenti e sfacciati maledetti siano loro
e chi cazzo li ha creati, avidi assassini senza scrupoli
che intascano un miliardo ogni due mesi
e si permettono di parlare
di taglio alle spese e ai contributi
i bastardi fottuti, figurati se c’hanno orecchie per sentire
chi gli parla di riduzione dell’orario di lavoro
per loro se dopo otto ore di lavoro
sei stanco, fai una cazzata e muori
è un peccato e manco per la tua vita
quanto per la pensione che hanno cacciato
e comunque hanno risparmiato
rispetto all’assunzione di nuove persone a pieno salario
è questo lo straordinario obbligatorio
chi vola alle Bahamas e chi va all’obitorio
e dovremmo pure dirgli grazie
perché “offrono” lavoro

Povera vita mia chi coglie e magna
chi se ne fa nu rap e chi na pigna
Povera vita mia chi magna e magna
chi se ne fa nu rap e chi na pigna


Alle volte mi ritrovo con la testa fra le mani
e penso, penso e rifletto: in Italia c’è un conflitto
una guerra che fa più di mille morti all’anno
tra lavoro e mala sanità, e dimmi tu
se questa qua non è pulizia etnica
cos’è come si chiama?
Quando uno che c’ha i soldi può avere tutto
e uno che ne ha di meno non ha diritto
nemmeno a un letto in un ospedale quando sta male
e se vuol farsi curare deve pagare
solo che coi soldi che gli danno quelli del lavoro interinale
c’è l’affitto da pagare, il bambino da mantenere
e cosa cazzo vuoi pagare un dottore
quando non sai nemmeno se tra due mesi
c’ avrai ancora un fottuto lavoro
perché il lavoro interinale non è altro che
una prestazione occasionale di lavoro manuale
non qualificato, esattamente il caso in cui
il rischio d’incidente sul lavoro è quintuplicato
e tutto questo non è capitato
ma è stato pensato, progettato e realizzato
dal padronato in combutta con l’apparato decisionale dello stato
per il quale la vita di un proletario non vale non dico niente
ma sicuramente non vale il costo di un’assunzione regolare
con tanto di corso di formazione professionale;
è evidente il disegno criminale o no?
o sono io che sono pazzo?


Povera vita mia chi coglie e magna
chi se ne fa nu rap e chi na pigna
Povera vita mia chi magna e magna
chi se ne fa nu rap e chi na pigna

VIDEOGIOCHI ITALIANI


Che piaccia o meno, il mondo dei videogiochi, delle simulazioni virtuali, e' il futuro. Il futuro dell'intrattenimento, il futuro dell'apprendimento e il futuro dell'insegnamento. Le tecnologie usate nei videogiochi, dai kit di sviluppo alle console stesse, dai motori grafici alle schede grafiche, sono all'avanguardia del mondo consumer ma anche professionale (dal campo militare al quello medico).

Le potenzialita' di crescita sono impressionanti. Ovunque, dall'america all'asia, nel sud e nel nord europa. Ovunque ma non in italia. In Italia non c'e' quasi nessuno che fa videogame come si deve. Fortunatamente, cosi' come l'italia rappresenta un'eccezione in negativo rispetto al trend mondiale, ci sono due o tre aziende italiane che rappresentano un'eccezione in positivo rispetto al trend nazionale. Queste sono Milestone, che fa giochi di moto di livello mondiale, Artematica, che si diletta in numerosi titoli dall'appeal limitato ma comunque di un buon livello qualitativo. E idoru, che si e' specializzata in titoli di basket e pallavolo per PC, assicurandosi le licenze italiane e il supporto di partner come la Gazzetta e Sky.

La cosa impressionante e la difficolta' di mandare avanti un'azienda che sviluppa videogiochi in Italia. Visto che i nostri governanti non sanno bene cosa sia questa tendenza che coinvolge oltre 300 milioni di possessori di console nel mondo e almeno il quadruplo delle persone che in un modo o nell'altro gioca su PC, e' difficile spiegare (a livello fiscale o per ottenere fondi) cosa significhi fare videogame. Molti pensano che fare videogame sia un gioco. Ma non lo e'. Ci vogliono tanti soldi, tante persone, tanto tempo e tanta abilita'.

Onestamente mi stupisco sempre di quello che gente come il mio amico Paolo Giacomello, fondatore e presidente di Idoru, sono in grado di fare. Dei veri e propri salti mortali. Devono conoscere tutti, essere sempre attivi, stringere accordi a tutti i livelli con ogni azienda che te ne da l'opprtunita', fondare nuove aziende per raccogliere capitali. E nel frattempo gestire un team che deve realizzare un prodotto estremamente complesso con una scadenza precisa e molto breve.

Non so cosa cambiera'. Alcune aziende italiane che operano nel mondo videoludico sono cresciute negli ultimi anni ma sono ben lontane dall'eccellenza di Paesi come UK, Francia, Svezia, e persino Spagna, Russia e tutta l'Europa dell'Est. Paolo adesso ha stretto un accordo per lanciare Planet Basket, videogioco ufficiale del campionato italiano di Basket (giunto al terzo anno), anche online sul sito Fueps.it di RCS. La versione spagnola ha ottenuto un grande successo nella penisola iberica e presto arriveranno nuove versioni europee, anche per console.

Speriamo che sia l'inizio di qualcosa di piu' grande.

LASCIARE ANDARE LE CERTEZZE

L'UNICA CERTEZZA E' KE NN CI SONO CERTEZZE

E' L'UNICA CURA PER IL MONDO ED E' QUELLO CHE STO CERCANDO DI DIRE ATTRAVERSO QUESTO BLOG: NON CI SONO CERTEZZE. SONO SOLO CREAZIONI DELLE NOSTRE MENTI PER CREARE UN'ILLUSIONE DI SICUREZZA. CERTEZZA = SICUREZZA

LA RELIGIONE, CHE ATTACCO IN CONTINUAZIONE, E' LA PIU' GRANDE E LA PIU' FALSA DELLE CERTEZZE. POI CI SONO CONCETTI COME PATRIA E FAMIGLIA. SEMBRANO CONCETTI POSITIVI, INVECE SONO ALLA BASE DI OGNI CONFLITTO

E' VERO CHE LA FAMIGLIA VA DIFESA A TUTTI I COSTI. E ANCHE LA PATRIA, INTESA COME LUOGO DI APPARTENENZA FISICO MA ANCHE SOCIALE. MA SE LA FAMIGLIA SBAGLIA ALLORA LA FAMIGLIA VA NEGATA. SE LA PATRIA SBAGLIA, LA PATRIA VA COMBATTUTA. L'UNICA CERTEZZA E' CHE NON CI SONO CERTEZZE.

ANCHE L'ASSOLUTISMO DI DOVER PROCREARE, DI DOVER CREARE UNA FAMIGLIA NON PUO' ESSERE ACCETTATO A PRIORI COME ACCADE SIA NELLA SOCIETA' LAICA CHE IN QUELLA RELIGIOSA: LA FAMIGLIA VA CREATA SOLO NEL MOMENTO IN CUI E' SOSTENIBILE DA UN PUNTO DI VISTA EMOTIVO, SOCIALE E AMBIENTALE.

GLI ASSOLUTISMI E I DOGMI, L'ACCETTAZIONE O LA NEGAZIONE A PRIORI DI UNA COSA, DI UNA PERSONA O DI UN'IDEA SONO CONCETTI CREATI PER INFONDERCI SICUREZZA E POSSONO IN EFFETTI ESSERE FONTE DI SOLLIEVO, MA SOLO COME UNA DROGA TRANQUILLANTE CHE NON CURA IL PROBLEMA E, ANZI, LO PEGGIORA.

IL PROBLEMA E' LA NOSTRA SENSAZIONE DI INSICUREZZA. CREDERE IN QUALCOSA SEMBRA PIU' FACILE CHE NON CREDERE IN NULLA, E FORSE LO E' MA SOLO IN SENSO EGOISTICO. PU0' AIUTARCI AD AFFRONTARE LA VITA, AD AVERE SUCCESSO MA E' UN SUCCESSO COSTRUITO SU PRESUPPOSTI SBAGLIATI, CHE INQUINA IL MONDO A LIVELLO MORALE COME IL CONSUMO ESAGERATO LO FA A LIVELLO AMBIENTALE. SE UNA PERSONA CREDE IN QUALCOSA IN MANIERA ASSOLUTA E UN'ALTRA CREDE IN QUALCOSA DI DIVERSO COME PUO' NON NASCERE IL CONFLITTO? DOBBIAMO CAPIRE E ACCETTARE CHE SE PENSIAMO AVER DIRITTO DI CREDERE IN QUALCOSA, CHIUNQUE ALTRO HA LO STESSO DIRITTO DI CREDERE NELL'ESATTO OPPOSTO. L'UNICA COSA SICURA E' DIFFIDARE DI CHI DICE DI CONOSCERE DELLE COSE PER CERTO. BISOGNA PORSI DELLE DOMANDE SU TUTTO E NIENTE PUO ESSERE MAI ACCETTATO COMPLETAMENTE.

INVECE TI DICONO CHE DEVI AVERE IDEALI, DEVI CREDERE A QUALCOSA, DEVI LOTTARE PER QUELLO IN CUI CREDI. NO. DEVI SMETTERE DI CREDERE IN QUALSIASI COSA, LASCIA ANDARE LE TUE CERTEZZE. DOPO LA PAURA VERRA' UN SENSO DI LIBERAZIONE. LA VITA POTREBBE DIVENTARE PIU' DIFFICILE, IN UN MONDO POPOLATO DA GENTE CHE DICE DI ESSERE SICURA DI CONOSCERE, MA SAREBBE L'UNICA VITA REALE.

GRILLO E MOORE OPPORTUNISTI, SAVIANO NO


Quando ero piccolo Beppe Grillo mi faceva morire dal ridere. Ancora non era diventato attivo politicamente ma mio padre mi disse che era un poco di buono perchè una volta, ubriaco alla guida, aveva investito un pedone. Non so se questa storia sia vera o meno ma non penso che mio padre se la sia inventata e a dire il vero non mi interessa. Anche perchè può capitare (tutti quelli che non sono astemi guidano ubriachi almeno una volta nella vita) e chissà quali erano le circostanze.

Il discorso però è che da allora ho visto Grillo con un po' di diffidenza. E proprio non riesco a scrollarmela di dosso. Tante, tantissime delle cose che dice non potrebbero trovarmi più d'accordo e infatti anche su questo blog l'ho citato più di una volta. Altre invece me lo fanno vedere come un opportunista anche piuttosto ignorante. Certo, lo stesso si può dire di chiunque scriva o dica delle cose (me in primis): non si può essere d'accordo su tutto.

Tra le cose ch mi hanno lasciato più perplesso ci sono le sue crociate contro l'Inter (d'altra parte sono interista e il calcio in effetti prescinde quasi completamente dalle ideologie politiche) e il suo Vaffanculo Day (che da una parte mi ha fatto godere e dall'altra si è rivelata un'inziativa che ha lasciato il tempo che ha trovato visto che a parte mandare affanculo tutti non è stata capace di proporre alcuna alternativa tangibile) Ora, la ragione che mi ha portato a scrivere questo attacco è stata la dichiarazione di Grillo in favore di Murdoch, in cui dice che almeno Murdoch non ha usato le sue televisioni per diventare premier. Ma siamo pazzi? Murdoch è un mostro 10.000 volte più terribile di Berlusconi. Le sue televisioni hanno fatto di peggio che farlo eleggere: hanno fatto eleggere Bush. Io ero in america quando Bush ha rubato l'elezione contro Gore e lo ha fatto proprio grazie alla spudorata maniera con cui Fox (il network tv di Murdoch) si è schierata dalla parte dei Repubblicani.

Mi dispiace ma certe uscite di Grillo continuano a farmelo vedere come un opportunista che non è realmente contro il sistema ma dal sistema è tollerato proprio perchè ne fa parte. Ammetto che non vado spesso sul suo blog, ma l'opposizione costante e a prescindere a Berlusconi non è una ragione sufficiente per essere considerato un vero ribelle.

Lo ha dimostrato anche Veltroni, cadendo proprio su questa questione. La decisione di alzare l'iva su Sky è una cosa poco influente per le masse di poveri che dovrebbero essere rappresentate dai partiti di sinistra. La grande maggioranza di chi guarda il calcio, a parte qualche eccezione, vota a destra. Veltroni ha dato solo l'idea di essere uno che ha cercato di dividere la torta con Berlusconi ma, non essendoci riuscito, rompe le scatole su tutto, senza una vera ideologia politica coerente.

Un classico esempio di questo modo di fare opposizione in maniera tollerata dal sistema è quello che utilizza Michael Moore. Certo, i suoi documentari rivelano cose che sembrano dare fastidio ma non è così. Se dessero veramente fastidio non uscirebbero. Moore e Grillo fanno parte dell'opposizione che deve esistere per dare a uno stato la parvenza di libertà di espressione. Loro lo sanno e stanno al gioco. Quali effetti hanno provocato le loro denunce? Forse che dopo Farenheit 9/11 è stato fatto qualcosa ai Bush? Forse che dopo Sicko il sistema sanitario americano ha fatto mea culpa? No. L'unica conseguenza è stata che Moore ha guadagnato un sacco di soldi.

Ora qualcuno sta cercando di dire cose simili sul conto di Roberto Saviano. In quel caso non sono d'accordo. Saviano rischia davvero la vita. Eccome se la rischia. Il suo libro è stato un vero atto di coraggio e il fatto che lo abbia pubblicato la Mondadori di Berlusconi (che tradizionalmente è vicino alla Mafia Siciliana) può al limite far pensare a un interesse specifico del Berlusca (oltre a quello di fare un sacco di soldi vendendolo) di danneggiare i rivali Casalesi. Ma questa può essere solo la ragione che ha permesso l'uscita del libro e secondo me non toglie nulla al valore e al coraggio di Saviano.

IN DIFESA DELLA LIBERTA' SESSUALE


Quasi come se volessero fare apposta a distinguersi per la loro vergognosa ipocrisia e mancanza di consapevolezza e coscienza sociale, pare che la chiesa cattolica si sia schierata apertamente contro un piano francese per rendere più ufficiale l'opposizione dei Paesi dell'UE alle nazioni che reprimono la libertà sessuale.

Anche se un po' mi rode parlare sempre della chiesa - perchè credo che la cattiva pubblicità in realtà non esista e che parlare in qualsiasi modo di una persona, un'ente o un'entità alla fine abbia il solo effetto di conferirle/gli maggiore influenza - bisogna anche dire che questa volta a tirare in ballo la chiesa non sono stato io ma i principali media italiani che, per qualche ragione, si ostinano a conferire alla parola della chiesa una qualche autorevolezza politica.

Perchè la parola del Papa, sia quella che sia (anche quando è apertamente ipocrita e malvagia), ottiene tali riscontri sulla carta stampata e sui siti dei maggiori quotidiani e periodici? Non si sa ma è così. Prendiamo atto e andiamo avanti. Se il Papa parlasse solo a quei rincoglioniti dei suoi fedeli amen ma, visto che attraverso i quotidiani parla a tutti, allora ci tocca rispondergli. Tocca a noi rispondergli anche perchè, quando sui quotidiani italiani viene intervistato qualcuno che parli in difesa dei gay è sempre un gay rappresentante di un'associazione a tutela dei diritti dei gay. Perchè i diritti dei gay non possono essere difesi anche da uno che gay non è?

La libertà sessuale, come tutte le altre libertà, fin tanto che non infrange la libertà altrui, deve essere un diritto inalienabile ma, a parte questo concetto ovvio a chiunque abbia un minimo di coscienza e apertura mentale, la questione è che la sessualità deve anche essere una cosa privata (a meno che uno non desideri altrimenti). Perchè la chiesa si ostina a sbirciare nella vita sessuale delle persone? Che perversione è mai questa? Voyerismo ecclesiastico? Sbirciatine sacre? E' vero: come gli omosessuali devono essere liberi di esserlo anche la chiesa deve essere libera di fare voyerismo. Ma che almeno lo faccia lasciando gli altri in pace.

Questo mi porta a un'altra considerazione. Perchè questo Papa si scaglia così apertamente contro gli omosessuali? Una delle sue prime azioni ufficiali quando è stato scelto è stata di dichiarare che nessuno poteva essere prete se aveva fatto sesso omosessuale negli ultimi tot anni. Eppure pare che il suo segretario personale, il biondo e aitante Georg Ganswein, abbia dormito con lui, nella stessa stanza, per anni.

Come per molti preti, è probabile che l'odio dichiarato del Papa per gli omosessuali sia un modo di nascondere la propria omosessualità. Oppure una forma di gelosia per chi può vivere la propia vita sessuale senza nascondersi. Non voglio neanche addentrarmi troppo nel commentare l'ovvio. E cioè che l'incapacità dei preti di vivere serenamente la propria sessualità è alla base di tutti gli scandali di pedofilia scoperti in questi ultimi anni all'interno della chiesa cattolica e, cosa ancora più grave, di tutti i casi che invece non sono mai "venuti" alla luce.

Non dimentichiamo che i paesi che condannano (anche con la morte) gli omosessuali sono i veri attori della repressione. Mentre il danno che può fare la chiesa cattolica con le parole è sicuramente meno grave. Però le nazioni arretrate devono la propria arretratezza a diversi fattori, dalle difficoltà economiche all'instabilità politica e sociale, mentre la chiesa (che è ricca e paurosamente stabile da quasi 2000 anni) non ha alcuna giustificazione per la sua ignoranza e ipocrisia.

BUON LUNEDI'


-Sono in atto (più o meno ufficialmente) guerre e guerre civili nei seguenti luoghi:

India-Pakistan
Corea del Nord-Corea del Sud
Afghanistan
Darfur-Sudan
Iraq
Somalia
Spagna-Paesi Baschi
Colombia
Laos
Turchia-Kurdistan
Russia-Cecenia
Uganda
Senegal
Etiopia
Isreale-Palestina
Marocco-Mauritania
Congo
Tailandia
Nigeria
Chad

-I seguenti paesi (e altri) ammettono l'omocidio di stato (spesso - quasi sempre - applicato ingiustamente):

Afghanistan
Bahamas
Bahrain
Bangladesh
Barbados
Bielorussia
Belize
Botswana
Burundi
Camerun
Chad
Cina
Congo
Cuba
Repubblica Dominicana
Egitto
Eritrea
Ethiopia
Gabon
Ghana
Guatemala
Guinea
Guyana
India
Indonesia
Iran
Iraq
Jamaica
Japan
Giordania
Corea del Nord
Kuwait
Libano
Lesotho
Libia
Malawi
Malesia
Mongolia
Nigeria
Oman
Pakistan
Palestinian Authority
Qatar
Arabia Saudita
Sierra Leone
Singapore
Somalia
Sudan
Swaziland
Syria
Taiwan
Tajikistan
Tanzania
Tailandia
Trinidad and Tobago
Uganda
Emirati Arabi Uniti
United States
Vietnam
Yemen
Zambia
Zimbabwe

-Il primo ministro della Russia è un ex killer del KGB
-Il presidente della Francia è un ex poliziotto
-Il primo ministro dell'Italia è un mafioso
-Il presidente degli USA è da 8 anni un ex cocainomane alcolizzato
-Il Messico è in mano ai narcotrafficanti di cocaina
-La Svizzera preferisce regalare l'eroina agli eroinomani piuttosto che
permettere la coltivazione di marijuana per uso personale
-In Olanda chiudono i coffeshop e i funghetti sono resi illegali
-In Austria e in molti paesi dell'Europa dell'Est si diffondono i gruppi neonazisti e intolleranti vari di estrema destra

...e queste sono le democrazie

Buona giornata

MEGLIO LA MAFIA O LE GANG?


Una cosa esclude l'altra. Le gang sono una rappresentazione del crimine "liberalizzato", quindi non in mano a grandi gruppi storici ma piuttosto a piccoli gruppi di persone relativamente improvvisati. La mafia invece è il crimine organizzato. Se c'è mafia non ci possono essere gang perchè le gang non possono competere. E se ci sono sono al servizio della mafia e quindi devono rispettarne gli ordini.

Ovviamente la mafia ha un potere molto maggiore di una gang o anche di un gruppo di gang. Quindi può fare danni a livelli molto più alti e, in maniera quasi invisibile, colpire milioni di persone. Una gang invece colpisce a un livello più basso e visibile. Quindi una persona normale rischia maggiormente di avere problemi per colpa di una gang piuttosto che per colpa di un'associazione mafiosa. Dove c'è una mafia forte non può esistere il crimine di strada.

La mafia, cioè la capacità per i criminali di organizzarsi, presuppone una maggiore cultura. Una cultura criminale ma pur sempre una cultura. E se c'è cultura vuol dire che c'è intelligenza e che può esistere un dialogo (magari inutile ma pur sempre un dialogo). Le gang invece conoscono solo la cultura della violenza per la violenza. Non per un fine più nobile, non per la conquista del mondo e della ricchezza. Solo per la violenza.

Allo stesso tempo si potrebbe dire che la gang è meno ipocrita, finta o falsa. Si fa vedere esattamente per quello che è. Anzi vuole farsi vedere, farsi conoscere, sentirsi importante. La mafia no. La mafia preferisce agire nell'ombra, camuffata da rituali e tradizioni, anche religiose. La mafia è radicata nella cultura di un popolo. La gang è radicata solo nella mancanza di cultura.

La mafia potrebbe essere considerata un'evoluzione della gang. Ma quando si parla di evoluzione di una cosa negativa si ottiene una cosa più negativa. Quindi se la gang è un male nelle sue fasi iniziali, la gang è un cancro in metastasi. Come se le cellule cancerogene (le gang) si fossero unite e si stessero espandendo alla conquista di interi organi. L'evoluzione successiva alla mafia, cioè quello che accade quando una mafia sconfigge tutte le altre, oppure quando diverse mafie si uniscono e sovrastano i potenziali rivali, si chiama governo.

NASCERE, CRESCERE, MORIRE


Vorrei soffermarmi su un'altra spinosa questione che mi ha sempre lasciato perplesso e che un paio di articoli di Internazionale (tutti presi dalla rivista New Scientist) hanno riportato alla mia attenzione. La questione e' quella della crescita economica. Ma mi volete spiegare perchè bisogna sempre crescere a tutti costi?

Una risposta che ho ricevuto (da mio padre che e' dirigente d'azienda ed MBA) e' che l'economia di un paese deve crescere perche' la gente vuole vivere sempre meglio. Ok. Ci sta. Ma non mi sembra che stiamo vivendo sempre meglio eppure l'economia occidentale e globale (a parte brevissime pause viste dai media come disastri epocali) non ha fatto altro che crescere dalla seconda guerra mondiale.

Negli articoli di New Scientist fanno notare alcune cose interessanti correlate tra loro. Una e' che gli economisti, a differenza degli scienziati, non vedono le risorse della Terra come quantita' limitate ma anzi le vedono come disponibili in base ai bisogni dell'industria. Quindi per loro l'economia può solo crescere ma ovviamente non è così. Un'altra e' che, adesso come adesso (e anche questo non è un concetto nuovo), se tutto il mondo vivesse secondo gli standard americani (che tutti invidiavano e ammiravano, almeno fino a 2 mesi fa) ci vorrebbero 5 pianeti, per lo standard britannico 3 pianeti. La terza è che l'idea che ci viene inculcata comunemente è che piu' cresce l'economia e si arrichiscono i ricchi, piu' si arricchiscono anche i poveri. Solo che per ogni americano che si arricchisce di 160 dollari, un povero del terzo mondo ne guadagna solo 1. E per far arricchire un americano di 160 dollari le risorse buricate sono tante, tanto piu' che questa forbice si allarga ulteriormente se consideriamo che anche in america il 10% della popolazione possiede il 90% della ricchezza.

A questo ragionamento, che gia' di per se mostra la nauseante falsita' dell'idea che abbiamo oggi della crescita economica e dei sui benefici, va aggiunto un altro concetto espresso negli articoli di New Scientist ma che a dire il vero avevo gia' letto in un intervento di Beppe Grillo un paio di anni fa. E cioe' che quando si calcola la crescita economica in valore non si sottrae mai nulla per tutto cio' che esiste in natura e viene distrutto. Quindi le foreste che vengono bruciate e tagliate non hanno alcun costo contabile se non quello delle motoseghe ecc. L'acqua che viene inquinata non costa assolutamente nulla (anzi il costo nasce solo se viene introdotto l'obbligo di utilizzare depuratori). Grillo aveva fatto l'esempio che tutto il latte di mamma del mondo costa meno di un litro di latte industriale.

Anche se, in effetti, gli articoli di New Scientist spingevano (alla buon ora) il concetto di decrescita e la necessita' di ridistribuire la ricchezza, la grandissima maggioranza dei media mondiali vede le cose diversamente. Quasi tutti si illudono che sara' possibile ripristinare la crescita economica semplicemente investendo sulle tecnologie pulite. Hahahahahahaha.
Ma se cio' fosse possibile, non l'avrebbero gia' fatto? Il punto e' che le tecnologie pulite non esistono. Sono un farsa. Quelle che esistono oggi inquinano tanto quanto il petrolio solo che lo fanno in maniera differente. Invece di bruciare il petrolio per produrre energia si inquina nel processo produttivo dei pannelli solari, invece di inquinare con il gasolio e la benzina si inquina producendo l'idrogeno liquido. Eccetera eccetera. La questione e' che qualsiasi processo in grado di produrre l'assurda quantità di energia che utilizziamo - e soprattutto che sprechiamo, in nome del consumosmo e della crescita economica - oggi avra' inevitabilmente effetti dannosi sul pianeta. L'unica possibilita' e' tornare indietro. E anche di tanto.

Alcuni ipotizzavano che basterebbe imporre alle banche di incentivare gli investimenti di aziende che vogliono puntare sulle energie pulite e sulla produzione ecosostenibile. E chi lo farebbe? Quale governo oggi ha quel potere? Nessuno. Nessuno perche' la volonta' popolare non ha più alcuna voce in capitolo nelle democrazie moderne. La democrazia e' da tempo diventata una plutocrazia, una mediocrazia. Come puo' un politico ribellarsi ai suoi padroni?

Ma il dogma della crescita a tutti i costi non si trova solo nelle economie nazionali. Le aziende devono crescere sempre e le persone pure. Ma che bisogno c'è di crescere? Se le persone rimanessere un po' più giovani nella mente e nello spirito anche il mondo starebbe meglio. Invece no. Tutti dicono che bisogna crescere, che bisogna comportarsi da adulti, che si deve essere maturi.

Ma cosa c'è dopo che si ha finito di crescere?

Solo la morte.

LA LIBERTA' DI RUBARE E LA LIBERTA' DI FARE LA FAME


La tanto invocata libertà che dovrebbe essere garantita dalla democrazia è un argomento che andrebbe approfondito, soprattutto adesso, con la crisi di sovrapproduzione all'orizzonte.

Andiamo un po' indietro a quando esisteva un'alternativa percorribile (non dico giusta, dico solo percorribile) alla democrazia capitalista, cioè il blocco sovietico pseudocomunista (o comunque capitalista di stato). Quando è crollato io avevo circa 15 anni ma, visto che comunque sono cresciuto con un'educazione aperta e filocomunista (non filosovietica) mi sono comunque chiesto: ma questa libertà che i popoli dell'europa dell'est e delle repubbliche ex sovietiche invocano cos'è?

Secondo me, oltre alla possibilità di viaggiare ed emigrare all'estero (la prima un lusso per soli ricchi e la seconda una croce per i più poveri) la libertà che chiedevano e che hanno ottenuto è stata la libertà per i ricchi di essere ricchi e per i poveri di fare la fame.

Quelli che chiedevano questa libertà a gran voce erano probabilmente le elite con maggiori mezzi (economici e mediatici) che con lo pseudocomunismo sovietico venivano obbligati a vivere al di sotto di quello che sarebbe stato il loro potenziale in uno stato capitalista. I poveri erano poveri e credo si possa stare sicuri che sono rimasti poveri. Anche la tanto evocata, fondamentale e irrinunciabile libertà d'espressione è in realtà una libertà solo per chi dispone dei mezzi e della conoscenza necessaria per esprimersi. Se c'è libertà di espressione ma poi le persone non hanno la conoscenza per esprimersi, che libertà è? Anzi, semmai lo presudocomunismo garantiva alcune tutele (come la sanità e l'educazione pubblica) che, con la caduta del blocco, non sono più garantite. Non dico che quel sistema fosse giusto, però credo che per i poveracci la situazione sia inizialmente (e solo parzialmente) migliorata solo perchè un sistema capitalista costruito sulle basi solide (l'educazione fisica e mentale) imposte con la forza dal precedente regime pseudocomunista non può che proliferare in un primo momento. Liberi di vedere i propri sforzi retribuiti con compensi materiali (e senza che la legge del profitto fosse più regolamentata da regimi autoritari) i più abili hanno potuto dar vita a economie frizzanti, svendutesi all'occidente per quelli che potevano sembrare tanti (ma erano pochi) soldi. Dopo quasi un ventennio, però, il processo si sta inevitabilmente esaurendo. Adesso ci sarà da vedere quali, nel momento in cui le economie mondiali si fermano, saranno le condizioni di vita in quei paesi e se davvero la maggior parte della gente vorrà ancora considerarsi libera.

La liberà della democrazia è sempre di più la libertà per i ricchi di essere sempre più ricchi, per i poveri di essere sempre più poveri e per i criminali di rimanere impuniti. Questa è la libertà che, ad esempio, chiede sempre a gran voce berlusconi. Quando dice che il governo di sinistra è autoritario vuol dire che qualcuno gli sta impedendo di rubare. Quando dice che non c'è democrazia vuol dire che qualcuno vuole limitare i suoi giri loschi. Quando dice che i giudici lo perseguitano vuol dire che è stato beccato per qualche malefatta. Il partito di berlusconi si chiama Popolo della Libertà perchè è il partito di un popolo di criminali che sono in libertà (nel senso che non sono in galera dove dovrebbero essere). E' ironico che berlusconi oggi rappresenti la destra, perchè tradizionalmente la destra è costituita da persone che vogliono ordine e regole severe, magari non per loro stessi ma per tutti gli altri. Invece berlusconi ha così tanti amici mafiosi che alla fine favorisce tutta la malavita organizzata. Oggi la sinistra non esiste più ma neanche la destra esiste. Quella che chiamiamo destra rappresenta il liberismo, cioè la possibilità per i ricchi capitalisti di fare quasiasi cosa. Che tra l'altro è la causa primaria della crisi finanziaria che stiamo attraversando.

Lo stesso vale per qualsiasi altro Paese capitalista al giorno d'oggi, dagli USA alla Russia. Forse nei paesi islamici e in Cina, dove per altro, secondo gli standard occidentali non c'è libertà, esistono altre leggi che hanno la priorità sul profitto ad ogni costo ma - sia chiaro - quei modelli (di stati religiosi e religioni statali) non sono sicuramente auspicabili. Germania e Francia sembrano, oggi come oggi i meno peggio, in quanto a corruzione statale ma sembrano anche molto poco influenti negli affari mondiali.

Credo che sia proprio per questo che stiamo assistendo a una crescita dell'odio xenofobo e del nazionalismo in Europa. In un mondo governato da criminali nessuno sa più a chi credere e si fida solo di chi gli è più simile. Non ci sono valori (sono stati uccisi dal materalismo più bieco) se non l'ideale populista che tutti gli altri sono cattivi. E mi sembra naturale che questo odio cresca soprattutto nei Paesi che prima erano presuodcomunisti e che oggi non sono più nulla.

UN ALTRO SUCCESSO DELLA MARIA


Naturalmente gli scienziati hanno scoperto un nuovo potenziale effetto benefico di sostanze sviluppate studiando la cannabis. Ma va? E' la pianta perfetta, cresce ovunque, mi sembra ovvio che possa fornire spunti per innumerevoli studi su nUove rivoluzionarie sostanze che ci faranno vivere tutti meglio. L'ultima ricerca che mi è capitata sotto mano riguarda gli effetti antidolorifici del ricettore cannabinoide CB2:

Ecco il link all'articolo su Panorama.it:
http://blog.panorama.it/hitechescienza/2008/11/27/antidolorifici-senza-effetti-collaterali-si-torna-a-parlare-di-cannabis/

Su questo blog aggiungerei che la pianta della marijuana è una pianta perfetta. Cresce ovunque, facilmente. Ha un profumo buonissimo, si può fumare, mangiare, ci si possoo fare vestiti e funi, carta e persino bevande. Lo studio della marijuana come fonte di possibili nuove medicine credo che sia stato danneggiato e rallentato dall'idea negativa della pianta che è stata trasmessa all'opinione pubblica negli ultimi 100 anni. Credo che supportare almeno lo studio scientifico della cannabis sia un primo passo importante verso l'accettazione totale di questa pianta i cui effetti psicotropi sono, nella mia opinione, negati solo in caso di abuso e che l'abuso di mairijuana è molto più raro dell'abuso di sostanze psicoattive legali come nicotina, alcol, valium o altri farmaci.

In california è stato legalizzato da circa due anni l'uso della marijuana medica. Il risultato è un mix di consumismo e genialità americana, con medici che fanno consegne di ricette e spinelli a domicilio e numeri gratuiti per avere le ricette pubblicizzati ovunque, dalretro degli autobus ai cessi dei bar. Particolarmente divertente è anche la possibilità di utilizzare come difesa per uno spacciatore di erba in tribunale la possibilità di farsi riconoscere come "caregiver" cioè la persona che, cresce, procura o tiene la maria per un medico che deve prescriverla ai suoi pazienti. Tanto più che la maria può essere prescritta come antidolorifico per i dolori dorsali. E chi non ha dolori dorsali dopo una certa età?

Adesso stanno dibattendo se legalizzarla definitivamente in Svizzera. Sarebbe fantastico. Devo dire che in effetti l'America e la Svizzera sono i due paesi che odio di più per la loro ipocrisia. Però se veramente questi due paesi legalizzassero la marijuana definitivamente diverrebero davvero degli esempi di intelligenza socioculturale. Ne avrebbero davvero bisogno.

In Italia questo non è possibile. Anche se per molte cose siamo molto meno ipocriti delle società anglosassoni, sulla marijuana ci sono alcuni fattori che rendono la sua legalizzazione particolarmente dififcoltosa. Mentre america e svizzera sono in grado di fare due conti e giungere alla conclusione che la decriminalizzazione della marijuana non può che essere benefica per lo stato (riduce i costi della popolazione carceraria, aumenta i possibili introiti da tasse e sanzioni amministrative) in italia vigono concetti superati (ma mantenuti in vita dalla chiesa e dalla mentalità cattolica) per cui anche se conviene allo stato non si possono condonare le cose considerate (dogmaticamente) moralmente sbagliate. Io personalmente credo anche che, oggi sempre di più, sarà impossibile legalizzare la marijuana perchè è la mafia a guadagnarci di più dal commercio (e dalle coltivazioni) illegali (l'oro verde del sud) e si sa che la mafia ha molta voce in capitolo su quello che deve e non deve essere tollerato.

DARWIN E I VIDEOGAME


Al Museo Civico di Storia Naturale di Milano cercheranno di insegnare la teoria evoluzionistica di Darwin utilizzando il videogioco Spore. Come sapete sono 100% a favore dell'utilizzo di videogiochi nelle scuole per insegnare. Il problema oggi è che nessuno vuole studiare perchè andare a scuola è una noia mortale. La scuola non è al passo con i tempi. I ragaziz di oggi devono essere stimolati in maniera molto più veloce e coinvolgente di 40 anni, o anche solo 10 anni fa. Ma non c'è nessuna ragione per cui imparare non dovrebbe essere divertente. Oggi con i videogame è davvero possibile. Anche per questo ho scritto questo articolo per Panorama.it sull'argomento. Lo posto qui di seguito. Chiaramente lo stile narrativo è quello necessario per Panorama:

DARWIN A MILANO SI INSEGNA CON I VIDEOGAME

Insegnare la teoria darwiniana attraverso un videogame:
oggi è possibile e probabilmente Charles Darwin sarebbe contento di
assistere questa nuova “evoluzione” dei metodi di insegnamento.

Giovedì 27 novembre, presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano si terrà lo Spore Evolution Trophy,
una competizione tra gli studenti di varie università italiane (Milano,
Modena, Reggio Emilia, Firenze e Parma) che, insieme ai loro docenti,
gareggeranno per realizzare la miglior interpretazione creativa della teoria evoluzionistica darwiniana, prendendo come spunto proprio il videogioco Spore.

Per chi non lo sapesse, Spore è un videogioco realizzato da Will Wright (creatore anche della serie The Sims)
che, lanciato lo scorso settembre, ha ottenuto un grande successo,
anche commerciale, descrivendo, dalla fase unicellulare alla conquista
della galassia, l’evoluzione di una forma di vita ideata dal giocatore.

Nel contesto di questa “Olimpiade dell’Evoluzionismo Creativo”, il
videogame verrà anche utilizzato dal personale del museo, supportato
dal publisher del gioco Electronic Arts, per spiegare il concetto
dell’evoluzione ai bambini delle scuole elementari milanesi che
visiteranno il museo. L’iniziativa, battezzata Spore Kids Lab,
parte dal presupposto (sempre più accettato anche a livello didattico)
che oggi, per catturare l’attenzione dei più giovani, è necessario
utilizzare il linguaggio dei nuovi media e che il coinvolgimento
assicurato da un videogame risulta particolarmente efficace a livello
educativo.

La giornata prevede anche la partecipazione di esperti
dell’evoluzionismo (Alberto Abruzzese, Chiara Ceci e Cristiano Dal
Sasso) ed esponenti di spicco di vari settori della cultura e della
creatività italiana, quali Vittorio Sgarbi, la Vj Lucilla Agosti, la
comica di Zelig Geppi Cucciari, e gli stilisti Maurizio Modica e
Piefrancesco Gigliotti, in un talk show moderato da Mario Tozzi dal
titolo L’importanza della creatività nell’evoluzione della specie.

C'E' SOLO LA MIA MOTO


Ogni tanto ci vuole qualche post leggero e spensierato. Non si può sempre pensare solo ai mali del mondo (per quanto ci piaccia). Così vorrei dedicare questo blog alla mia moto. Non è che io sia bravissimo ad andare in moto o che la moto sia la mia vita, però adoro la mia moto. Le sono davvero affezionato, a volte le parlo pure. Ne abbiamo passate (due cadutine in città) ma siamo ancora insieme e non la cambierei mai. Ho avuto tre moto nella mia vita (curiosamente ho avuto anche tre ragazze serie). La prima, comprata nel 2000, era un Ninja 600 del 1994. Con lei ho scoperto la gioia di andare in moto. La seconda, comprata due mesi dopo quando è partito il motore, era un Suzuki GSXR 600 del 2000, nuovo di zecca. L'ho rivenduta nel 2002 quando sono andato via dagli USA. La terza è quella che ho adesso: è una Honda CBRF 600 del 1999 che ho comprato nel 2005. Come detto ci ho fatto due incidentini e con i soldi che ho preso praticamente si è completamente ripagata da sola. Anche per questo l'adoro. E poi è comoda, veloce il giusto per me. L'unica cosa è che è un po' pesante ma va bene così.

Per celebare il mio amore per la mia moto, qui di seguito ho postato la traduzione delle 10 RAGIONI PER CUI UNA MOTO E' MEGLIO DI UNA DONNA che ho trovato su un altro blog, dove per altro ho trovato anche la foto in alto: http://spazio.libero.it/semprepazza/

10 RAGIONI PER CUI UNA MOTO E’ MEGLIO DI UNA DONNA :)

1 LA MOTO NON SI ARRABBIA QUANDO DIMENTICHI IL SUO COMPLEANNO
2 SE LA MOTO E’ TROPPO SMOLLATA LA PUOI STRINGERE
3 PUOI SCEGLIERTI LA MOTO CHE VUOI
4 UNA MOTO NON HA GENITORI
5 QUANDO CI SEI SOPRA, TU E LA MOTO ARRIVATE SEMPRE INSIEME
6 NON DEVI PARLARE CON LA MOTO DOPO AVERCI FATTO UN GIRO
7 SE LA MOTO FA TROPPO CASINO PUOI COMPRARE UN NUOVO SCARICO
8 LA MOTO NON TI INSULTA SE NON SEI BRAVO
9 ALLA MOTO NON DISPIACE SE GUARDI ALTRE MOTO O SE LEGGI RIVISTE DI MOTO
10 I TUOI GENITORI NON RIMANGONO IN CONTATTO CON LA TUA VECCHIA MOTO DOPO CHE L’HAI MOLLATA

A BLACK TARGET

Ho letto un concetto interessante in un articolo del giornalista francese Emmanuel Todd, pubblicato in Internazionale (come avrete notato scrivo commenti ad articoli apparsi su Internazionale durante il weekend perchè lo ricevo venerdì). Fatta la premessa che la cultura americana si basa da sempre su due costanti, l'amore per i soldi e l'odio per i neri, Todd fa notare che:

1 il presidente nero arriva dopo quarant'anni di distruzione del principio di uguaglianza tra i bianchi (nel senso che, se una volta, schiavitù e razzismo a parte, la democrazia americana era un concetto valido almeno per i bianchi, ora neanche questo è più vero).

2 proprio nel momento in cui l'america esce dallo stato di democrazia per raggiungere - e io aggiungerei definitivamente, visto che questo è processo è stato avviato da tempo - quello di oligarchia, si concede un presidente nero.

3 che - e questo era il succo, nonchè il titolo, dell'articolo - l'elezione di Obama è un gioco di prestigio per sviare l'attenzione dal vero, enorme, casino della crisi finanziaria.

L'unca cosa che mi lascia perplesso è che per Todd questo gioco di prestigio funzionerà solo su giornalisti e ideologi, a cui è più facile perdonare le fantasie finanziare americane, mentre per chi ha perso tanti soldi e si sente defraudato (le oligarchie europee - e asiatiche aggiungeri io - non sarà altrettanto facile.

Quindi la crisi finanziaria americana ha fatto male solo ai ricchi che hanno perso tanti soldi (che per altro erano soldi finti, di carta, gonfiati dalle varie bolle finanziarie e dagli schemi piramidali)?

Se invece, tra le vittime della creatività finanziaria americana contassimo anche i lavoratori che hanno perso o perderanno il lavoro e i poveri che diventeranno ancora più poveri, si potrebbe dire che la crisi è un grande unificatore delle classi?

Tutti uniti nell'odio per l'america? Proprio adesso che ha eletto un presidente nero?

A DARK FUTURE FOR AMERICA


I was talking to my baby, Deja, in Florida. She confirmed everything that I have been reading on various websites, blog and newspapers. The country is going to shit fast.

I can't help but be (more than a little) happy about it. They deserve it, nothing to say about that. They lived 10, 20, 100 x larger than they should have and now they are going to pay a price.

Naturally the poor are going to pay more than the rich but the poor in america, I'm sorry to say, are just as guilty for the current state of things and they certainly are more responsible than the poor in other countries. They are guiltier because they are ignorant and they accepted their ignorance. As long as they had a job, having 100 k dollars in credit card debt was manageable. The waste-as-much-as-you-can way of life was accessible to them as well. Now it is no longer.

How deep is the crisis? How long is it going to last? As much as I would like it to be the "big one", the final crisis that will bring down capitalism, I don't think it is going to be it. America is just too big, too powerful, too technologically advanced, too rich, too resourceful to collapse this time around. Its economy, as diseased as it is, is still a powerful machine that will continue to produce, consume and make other countries produce and consume. Economists now predict this to be the biggest crisis in 50+ years and they say the economic slowdown (negative growthm, stag-deflation, growing unemployment) will last for over 3 years with repercussions for the next 20 years but I don't think this will be the case. At least it won't be this straightforward.

Probably in a few months someone will come up with a new scheme to prolong this agony. Some bubble to inject new life into a dying body, plug it into a new machine to keep it breathing, at least for a while. Maybe there will be a new economic boom, and then a new collapse. But America, and the current consumistic way of life still have a few years in front of them. For sure, though, the decade long decline that the west has been experiencing, will take place more rapidly in the US. Infrastructures will not be renewed, the school system will become even less competitive, the public health insurance system will remain just as it is now: non-existent. The 3 trillion (3,000,000,000,000) dollars that Bush put into the Iraq and Afghanistan wars, and the 1 trillion (1,000,000,000,000) dollars that Bush gave to the Banks to save the economy from collapsing had to have been taken from some where. And they were taken from the people's future.

Ironically enough one of the clearest depictions of such a doomlike scenario was the one described by James Cameron in the TV Series Dark Angel (with absolutely super-hot young Jessica Alba). It's ironic because I think that american TV series in general are one of the causes and effects of the rotting away of society. They are multimillion dollar, multi episode addicting productions that distract people away from their own lives, and turn them into catatonic zombies watching someone else's life, feeling someone else's emotions (a lot like football in the rest of the World, I do admit, but at least we are more aware of it). The Funny thing is that Cameron described a new depression to occur in the beginning of the new millenium, and launched it when america's capitalism hit its peak, at the end of the nineties. Stricter rules, advanced technologies and an economic depression: all of these have actually taken place, with the fear of terrorism instilled by the republicans taking away civil liberties, more advanced technologies developed in war and the aforementioned economic downturn.

So I was talking to Deja and she confirmed that thing's are really getting rough. I can't wait to go there (for the first time in my life) and see for myself, fell the gloomy atmosphere, the breath of despair that I expect will linger in the air. To be honest i don't know if I will notice many differences right away, but in the 12 years I lived in the US (being nauseated by their way of life) the economy had only grown. I have never known a struggling america. Maybe I will like it better.

KUNG FU - TECNICHE FONDAMENTALI DI PUGNO - CIUAN FA (QUAN FA)


LEZIONE NUMERO 3

Pugno numero 1
Zen Ciuan (Zen Quan)
Pugno dritto in avanti con braccio esteso. Nocche orizzontali

Pugno numero 2
Li Ciuan (Li Quan)
Pugno basso con gomito piegato a 90 gradi, nocche verticali

Pugno numero 3
Yan Ciuan (Yang Quan)
Pugno montante che colpisce il mento

Pugno numero 4
Pen Ciuan (Beng Quan)
Pugno che discende e colpisce con il dorso

Pugno numero 5
Zai Ciuan (Zai Quan)
Pugno con braccio esteso che colpisce verso il basso

I 7 DEMONI


In senso metaforico si può dire che esistono sette demoni che governano gli affari terrestri. I sette demoni sono una specie di versione aggiornata dei sette peccati capitali. Il primo, che oggi é senza dubbio il più potente e malvagio, è il Demone del Denaro, seguito in ordine di potere dal Demone della Violenza e dal Demone del Sesso. Poi vengono il Demone della Droga, il Demone della Velocità, il Demone della Musica, e il Demone dell'Assuefazione. Alcuni demoni sono più forti e più distruttivi di altri ma la cosa che li accomuna tutti è che possono prendere il controllo, impossessarsi, di una persona e fargli fare cose che altrimenti non farebbe mai. L’altra cosa che li accomuna è che non bastano mai: chi é sotto il loro controllo ne vuole sempre di più, sempre di più, sempre di più eccetera. Una persona può arrivare a perdere completamente il controllo di se stesso/a ma questa non è sempre una cosa esclusivamente negativa. Quando si sceglie di farsi possedere da uno di questi demoni, si viene proiettati in un’avventura scatenata e selvaggia che può (ma non è detto) avere conseguenze distruttive e terribili per se stessi e per quelli che è intorno ma che allo stesso tempo può essere estremamente eccitante e divertente.

Il Demone del Denaro: il più potente e distruttivo di tutti i Demoni, è quello che muove gli interessi più grandi, che causa le maggiori sofferenze ed è il più difficile di tutti a cui sfuggire perchè oggi senza soldi si muore e per i soldi si uccide. Il Denaro è seguito da vicino dal suo braccio destro, il Demone della Violenza. L'unico mdoo per neutralizzare il demone del denaro è regalando denaro a qualcuno disinteressatamente.

Il Demone della Violenza: Violenza e Denaro sono simbiotici. La violenza aiuta a creare denaro, il che si riflette a livello globale, per esempio, nel mercato multimilardario delle armi, e a sua volta il denaro porta alla violenza, se no perchè si combatterebbero le guerre? Terra, petrolio, acqua, dimanti, oro sono tutte forme di ricchezza e quindi facce diverse dello stesso Demone. Il demone della violenza non è solo malvagio (può essere usato anche per scopi giusti) ma è sempre un demone e quindi non può essere controllato.

Il Demone della Velocità è un altro demone che, per quanto divertente e non particolarmente pericoloso (rispetto agli altri), è principalmente distruttivo e non ha una controparte positiva. E’ il demone che che ti prende quando vai veloce, quando sei alla guida di un mezzo veloce, auto, moto o barca che sia, e la velocità non ti basta mai, e vuoi sempre andare un po’ più forte. E che comunque è responsabile per tantissime morti.

Il Demone dell'Assuefazione: è il demone che viene a dentro una persona e che la porta ad assuefarsi a qualsiasi cosa, dal rubare al gioco d'azzardo, dai videogiochi al cibo. L'unica possibile applicazione positiva del Demone dell'Assuefazione è quando si reisce a rendere assuefattiva un'attività costruttiva, come per esempio aiutare i meno forutnati oppure la scoperta di nuove cose.

Il Demone del Sesso: il lato malvagio del Demone del Sesso è inteso come le perversioni sessuali che fanno male a se stessi o agli altri, come la pedofilia, lo stupro, il sesso senza controllo o precauzioni e il sesso senza protezione per mettere al mondo bambini che non dovrebbero essere messi al mondo oltre a, in alcuni casi, la prostituzione. Il lato positivo del Demone del Sesso é tutto ció che riguarda il sesso consensuale; giochi erotici di tutti i tipi, la libertá sessuale in generale: si puó anche "farsi prendere la mano" ma non si tratta di azioni pericolose per se stessi o per gli altri.

Il Demone della Droga: è quello dell’abuso di droga, che si manifesta principalmente attraverso la cocaina, la più assuefattiva delle droghe. E’ simile al demone dell’assuefazione ma presenta delle caratteristiche particolari (per esempio é basato sull’assunzione di sostanze esterne al corpo) che lo rendono un demone a se stante. Anche il demone della droga ha un lato che puó non essere nocivo o malvagio se é inteso come l’assunzione di droga per espandere la mente e allargare gli orizzonti della propria consapevolezza, particolarmente nel caso di artisti, scrittori, filosofi.

Il Demone della Musica é il piú benigno di tutti ed é la forza che la musica e il ritmo hanno di trasportare una persona lontano da tutto e da tutti o di farlo/a muovere all’impazzata e fuori controllo per ore. Il suo lato negativo è virtualmente inesistente e può essere trovato, solo negli inni che incitano al nazionalismo, alla superiorità di un popolo rispetto a un altro, o all'odio razziale.

ODIO I RICCHI


Per ricchi intendo quelli che sono in grado di vivere senza lavorare, grazie al proprio capitale, e che quindi non lavorano. Così come i manager che guadagano veramente troppo per quello che fanno. I ricchi che lavorano davvero e che guadagnano il giusto non li odio ma sono pochi.

Mi sono lamentato dell'america, dell'italia, di israele, della religione, del capitalismo, dei politici ma in effetti il problema di base, che accomuna i lati negativi di tutte queste cose (e ne è la causa e il risultato), sono i ricchi. I ricchi che non sono mai ricchi abbastanza perchè essere ricchi abbastanza non è possibile: più ne hai, più ne vuoi.

Io odio i ricchi. Odio tutti quelli che hanno più soldi di quelli che gli servono. Il massimo massimo che uno dovrebbe guadagnare è mezzo milione di euro all'anno. E dici poco! però in effetti ci sono dei lavori che richiedono un livello di responsabilità e abilità tali che 500.000 euro possono essere considerati una giusta retribuzione. Ma non di più. Se, come dicono i sostenitori del capitalismo libero, il denaro è l'unico incentivo per spingere i migliori a impegnarsi per far valere le proprie doti, 500.000 dovrebbero essere più che sufficienti.

Se si applicasse questa regola a tutti nel mondo (non solo in Olanda dove l'hanno appena introdotta perchè, come al solito, sono più avanti) si eliminerebbe la povertà. Chiaramente tutti i guadagni extra dovrebbero poter essere gestiti dai vari governi in maniera giusta e onesta (non finire nelle tasche dei politici) ma se la regola è che nessuno può guadagnare più di 500.000 euro anche i politici ne sarebbero soggetti.

Ovviamente questo non è possibile perchè l'unico risultato reale sarebbe che i ricchi nasconderebbero i guadagni superiori ai 500.000 euro ancora più di quanto facciano adesso, creando, chessò, delle associazione benefiche farlocche (come d'altra parte fanno già adesso) oppure faendoli sparire nei vari paradisi fiscali in giro per il Globo (come d'altra parte fanno già adesso). Però è bello poter sognare.

L'odio per i ricchi non dovrebbe essere visto, come si tende a fare, come una forma di invidia. Non è questione di essere invidiosi: i ricchi hanno gli stessi problemi dei poveri. Forse ne hanno qualcuno in meno a livello economico ma di certo ne hanno molti di più a livello psicologico, emotivo o sentimentale. Quello che si dice in America è vero: more money more problems. Ma dovrebbe essere una ragione in più per obbligare i ricchi a non esserlo più.

Religione, governi corrotti e sistemi economici malsani sono solo il risultato del desiderio di chi è ricco di essere ancora più ricco a tutti i costi.

E' anche vero che se non ci fossero i super ricchi l'economia italiana potrebbe risentirne notevolmente, visto che Ferrari, Lamborghini e Griffe varie sono tra le poche industrie nel nostro Paese che continuano a funzionare. Però ci si potrebbe adattare, con un bacino d'utenza meno ricco ma sicuramente molto più vasto. Anzi forse sarebbe addirittura meglio.

Tutti i poveri, e anche i pochi che rimangono a comporre il ceto medio, invece di ammirare i ricchi per la loro ricchezza, dovrebbero sentirsi uniti nel loro odio e rifiuto di un mondo che tollera l'esistenza di ricchezza esagerata e povertà disperata. Invece di accontentarsi delle briciole tutti noi che lavoriamo e guadagnamo poco dovremmo unirci e lottare per dividere l'intera torta.

Ma ovviamente sono solo i discorsi di un pazzo disadattato.

PERCHE' CE L'HO SU CON ITALIA, AMERICA E RELIGIONE EBRAICA/CRISTIANA?


Io credo che si possa criticare solo quello che si conosce. Non pretendo di conoscere tutto di queste cose però le conosco meglio di altre. A ognuno il suo. La cultura cinese, islamica/mediorientale, indiana, giapponese, sud americana, africana, avranno certamente tonnellate di cose sbagliate da criticare, ridicolizzare, rifiutare e odiare ma io non le conosco. Non mi fido di quello che si dice su di loro perchè generalmente sono cose dette da gente occidentale che ne sa solo poco più di me e che comunque riporta quello che vede attraverso gli occhiali del pregiudizio. Semplicemente non si può (e non si dovrebbe) criticare una cultura di cui non si fa parte. Mi dispiace ma è così. A ognuno il suo. Se voglio sapere cosa c'è di sbagliato nella cultura iraniana non mi affido certo a Bush, al Papa o a qualche giornalista americano o cristiano ma andrò a vedermi Persepolis di Marjane Satrapi. Se voglio saperne di più sul conflitto israeliano palestinese leggerò quello che dice Amira Hass, se voglio conoscere la situazione a Cuba mi leggerò un libro di Gutierrez. Sono solo alcuni esempi. In generale non è che mi preoccupi molto di posti che non conosco e dove purtroppo non andrò mai. Forse l'unica eccezione è Israele. Per le mie origini ebraiche un giorno dovrei andarci e comunque mi sento di farne parte abbastanza da criticarne gli errori.

Il primo è di stampo religioso. Come odio i cattolici osservanti, così odio gli ebrei osservanti. Sono la stessa identica cosa, forse anche peggio. L'integralismo è sempre e comunque da condannare.
Il secondo è di stampo politico/sociale. Come ogni popolo gli israeliani (e per estensione tutti gli ebrei) si dividono in due. I bastardi malvagi e gli illuminati buoni. Il problema è che i bastardi malvagi generalmente sono quelli più ricchi e potenti che combinano tutti i casini e poi i buoni sono quelli che devono pagare per loro. Credete che gli ebrei ricchi siano davvero stati fatti fuori da Hitler? No, erano già scappati in America, Australia o Cina. Chi ha pagato sono stati soprattutto i poveracci.
Il terzo è di stampo culturale. Una delle migliori caratteristiche degli ebrei è il sapersi prendere in giro. Questa capacità è legata inscindibilmente a un'altra caratteristica degli ebrei, cioè quella di sentirsi migliori di tutti. Quando il sentirsi superiori prevale sul prendersi in giro nascono i problemi.

Detto questo, non credo di conoscere assolutamente a sufficienza la situazione israeliano-palestinese da poter esprimere un parere attendibile e informato. Di sicuro vengono perpetrate molte ingiustizie ai danni dei palestinesi, ma non è che Hamas sia composta da santi (per quanto molti siano martiri). Il problema di base, secondo me, è che i capi di entrambi gli schieramenti mantengono il potere promuovendo l'industria della guerra. Chi più chi meno, ma l'identificare un nemico facilita sempre il lavoro di un capo. Vedi Bush con Bin Laden e Hussein. Svia l'attenzione dai problemi reali. In realtà quello che dovremmo fare è capire che siamo tutti sulla stessa barca. I popoli di tutto il mondo (tranne forse gli americani) hanno gli stessi problemi e le stesse passioni. Tutto il resto sono cose superficiali e ininfluenti.

Dal Rwanda all'Islanda, cosa sono le uniche cose che contano veramente per un essere umano? Mangiare, Bere, Essere in buona salute e Ampliare la propria conoscenza (Conoscere cose nuove e Conoscere gente nuova). Oggi come oggi non c'è una singola cultura etnica, nazionale o religiosa al Mondo che promuova uno stile di vita di reale pace e convivenza. Se alcune religioni lo fanno a livello teorico di certo non lo fanno a livello pratico. Questo lo vediamo in Italia e in America. Ma possiamo essere certi che è così anche in qualsiasi altro posto al Mondo.