venerdì 12 dicembre 2008

EVVIVA SOUTH PARK



Adoro South Park.
Ok, non lo guardo spessissimo, purtroppo non ho tempo, ma lo guardo da quando esiste e negli anni ho visto degli episodi incredibilmente belli.
Gli autori sono di una sagacia incredibile e, tra buffissime e volgarissime gag comiche riescono a far trasparire (almeno per quelli che vogliono e che sono in grado di capirle) delle verita' scomode e delle critiche pesantissime e profonde alla societa', smascherando la falsita' e l'ipocrisia soprattutto di quella americana ma non solo.
Opere d'arte come i cartoni animati di South Park (o anche dei Simpson in modo diverso) potrebbero essere la salvezza dell'America; sicuramente l'abilita' di alcuni illuminati americani di far autocritica in modo cosi' pesante e' tra le sue qualita' redentrici.
Da ebreo non possono non apprezzare tutte le battute sugli ebrei (da parte di Cartman e a spese di Kyle e della sua famiglia), ne le battute sulle persone grasse, odiose e intolleranti (a spese di Cartman), oppure gli scherzi sull'omosessaulita', la transessualita' e la confusione sessuale che domina nella societa' americana e ancora il poliziotto idiota (molto, molto idiota), lo scienziato pazzo e irresponsabile, il grande amatore nero (chef) con la voce da Barry White eccetera eccetera.
Ci sono due episodi che negli anni mi hanno colpito piu' di tutti gli altri (ce ne sono decine di bellissimi): uno e' la parodia della distruzione climatica interpretata da una civilta' di pidocchi nella testa di Kenny, l'altro e' quello della PSP d'oro in cui Kenny, in coma profondo ma mantenuto in vita dalle macchine, deve salvare il paradiso dall'invasione delle forze di Satana, con Cartman che vuole staccare la spina per ereditare la PSP di Kenny e gli altri che vogliono tenerlo attaccato ma, cosi' facendo, non permettono alla sua anima di andare ad aiutare Dio.
La singola situazione che mi e' piaciuta di piu' tra tutti gli episodi che ho visto e' quando Cartman da da mangiare al bullo che lo perseguita un chili con carne fatto con i corpi tritati dei suoi genitori.
Ma la cosa che piu' mi ha colpito della bravura e del coraggio dei creatori della serie e' stata la loro abilita' di inserire non uno ma ben due personaggi handicappati tra i protagonisti principali. Io ho una sorella gravemente handicappata per un problema che ha avuto alla nascita (mia madre e' morta durante il parto) e credo di poterlo dire tranquillamente: la cosa bella e' che non li hanno resi personaggi migliori di quello che sono per un malcelato senso di imbarazzo e colpa verso di loro o verso la scomodita' che la loro presenza causa alla grande maggioranza delle persone, ma, anzi, li hanno resi con le stesse debolezze e le stesse peculiarita' dei ragazzi sani, in modo che si potesse ridere di loro, cosi' come si puo' ridere di chiunque. E' questa la vera integrazione: non trattare la gente diversa diversamente ma trattarla in maniera identica, nel bene e nel male. In uno show dove l'obiettivo e smascherare la falsita' della societa' non si poteva fare altrimenti ma non era facile farlo.

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