martedì 16 dicembre 2008

GRAZIE MUNTADHAR


Muntadhar al-Zaidi è il giornalista eroe che ha fatto quello che tutti noi che abbiamo una coscienza vorremmo fare ma probabilmente, anche se ci capitasse l'occasione, non avremmo mai il coraggio di fare.

Tirare una scarpa a Bush è un gesto di grande coraggio ovviamente che io definirei non violento, perchè al cospetto di un genocida, diretto responsabile della morte di mezzo milione di persone (per ignoranza o malvagità non fa differenza) il lancio di una scarpa, un oggetto contundente ma non letale, è un gesto di pace.

Non so molti dettagli sull'accaduto perchè gli unici media che potrebbero parlarne con cognizione di causa sono quelli americani, che ovviamente non lo fanno, o quelli arabi, che non sono intelligibili. Però mi è piaciuta moltissimo anche la frase a commento del gesto: "il saluto d'addio per un cane". Pare che abbia anche aggiunto che "è per le vedove e gli orfani dell'Iraq".

A vedere la foto di Muntadhar al-Zaidi si capisce che è un uomo coraggioso e forte che ora rischia molto. L'Iraq è ancora sotto il controllo degli americani e non potrà non punire severamente questo gesto che per altro mi ricorda il gesto di un uomo che qualche anno fa tirò il cavalletto della macchina fotografica a Berlusconi e per altro non subì alcuna condanna penale.

Infatti, che se ne parli o che ci si scherzi sopra minimizzando, il gesto di al-Zaidi è estremamente umiliante per Bush e quindi per l'america. Cinque anni e oltre 300.000 morti dopo il suo pomposo discorso sulla "missione compiuta", a un mese dal suo addio alla casa bianca, il capo esecutivo del più potente esercito che il mondo abbia mai conosciuto rimane nella storia insieme alla scarpa che un giornalista iracheno gli ha tirato definendolo un cane.

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