martedì 23 dicembre 2008

GENTILI SIGNORI E SIGNORE

Questa entry doveva essere dedicata a Maometto, con l'undicesimo capitolo del famigerato TESTAMENTO PIENO DI MERDA ma, causa pressioni esterne, la storia di Maometto non andrà in onda (per ora). Mi dedicherò invece a scrivere tutte le ragioni per cui secondo me l'umanità merita di continuare a esistere.

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Cazzo! Se non fosse stato per 'sta storia di Maometto avrei potuto dire la Libertà d'espressione creativa!

Altre non me ne vengono in mente. Forse certe belle canzoni. Ah no. Anche quelle possono esistere solo come espresisone della libertà creativa. E poi la musica può essere corrotta e usata per il male (inteso come propaganda, retorica, odio). Allora la Conoscenza. No, quella no. E' accessibile a pochi e viene usata per il male (inteso come soggiogare, mentire, usare, illudere, controllare). L'Arte? No. Senza piena libertà d'espressione l'Arte è una farsa. Il Sesso? Ma dai. Il Calcio? Forse una volta avrei potuto persino dire di sì ma ora non più. Lo Sviluppo tecnologico? La Scienza? Beh, per quanto riguarda la Scienza è facile capire come sia ormai corrotta e usata per il male (inteso come drogare, assuefare, accanirsi, selezionare, uccidere, controllare). Lo Sviluppo tecnologico invece... Onestamente non riesco a trovare gravi difetti allo sviluppo tecnologico. Può davvero salvarci? Cioè, a parte l'idea fiabesca che l'intelligenza artificiale ci si rivolti contro, lo sviluppo tecnologico può aiutare a ridurre i consumi, ottimizzare la produzione di cibo, diffondere l'istruzione e la conoscenza, aiutarci a scoprire i misteri dell'universo e neutralizzare le dottrine dogmatiche religiose. Peccato che la spinta maggiore allo sviluppo tecnologico derivi (e sia utilzzata) dall'industria bellica, per il male (inteso come uccidere, sottomettere, dominare, sfruttare, controllare). L'unica cosa pura in questo mondo, l'unica cosa che potra' salvare le nostre anime dannate, l'unica ragione per giustificare la nostra esistenza, l'unica vera libertà è la LIBERTA' D'ESPRESSIONE. Senza quella non si va da nessuna parte.

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