mercoledì 14 gennaio 2009

DIFFERENZA DI VEDUTE


Sono in america da una decina di giorni... in Florida, a trovare la mia ragazza americana. Premetto che non ho una connessione a internet quindi posso collegarmi e leggere le notizie solo alla mattina quando vado a prendere il caffe’. Eppure guardo CNN ogni giorno, piu’ di qualsiasi altra cosa (il meglio della televisione americana, in termini qualitativi, sono i cartoni animati, il football e le news). Guardando CNN vengo aggiornato in tempo quasi reale sugli eventi del momento che attualmente sono 3: la crisi finanziaria/creditizia/industriale/azionaria, la transizione dall’amministrazione Bush a quella Obama e l’incursione israeliana a Gaza, che, allo stato attuale delle cose, e’ praticamente un’incursione americana, sia perche’ sono gli americani a fornire gli armamenti, sia perche’ gli interessi geopolitici attualmente sono identici e inscindibilmente correlati.

A prescindere da qualsiasi discorso legato all’assegnazione della colpa, quello che e’ interessante e’ osservare il diverso modo di trattare il medesimo argomento da parte della stampa americana e di quella italiana. CNN per esempio aggiorna costantemente il conto dei morti eppure i morti palestinesi sono quasi sempre solo definiti da un numero: 100, 200, 400, 500, 700, 900... Naturalmente la televisione americana non omette il fatto che molti sono civili, anzi lo enfatizza, ma senza mai entrare nei dettagli. Le situazioni individuali occupano uno spazio relativamente ridotto rispetto all’aspetto tattico-militare e politico. In Italia invece si va a cercare la singola storia drammatica che dimostra la crudelta’ della situazione, come possono essere i morti civili in una scuola, argomento trattato in maniera marginale da CNN negli USA e comunque enfatizzando la colpa di Hamas che usa i civili come scudo.

Naturalmente nessuno su CNN mette in discussione la necessita’ da parte di Israele di attaccare Gaze, enfatizzando il fatto che Hamas ha rotto la tregua sparando razzi su civili israeliani. Chiaramente nessuno dice che quei razzi hanno fatto forse una decina di vittime al massimo, mentre un paio di incursioni aeree israeliane hanno ucciso oltre 200 persone. Ci si concentra sulla questione di principio, cioe’ che Hamas ha attaccato e Israele risponde.

In Italia, invece, nessuno si concentra sul fatto che Hamas ha iniziato l’attacco, ma solo sul fatto che le incursioni israeliane stanno costando la vita a numerosi civili e creando fortissimi disagi alla popolazione. Il fatto che Hamas abbia deliberatamente rotto la tregua e colpito o cercato di colpire obiettivi civili (perche’ quelli militari sono irraggiungibili per le limitate risorse belliche di Hamas) viene quasi totalmente ignorato.

Seguendo le notizie dal punto di vista americano e da quello europeo una persona puo’ farsi un’idea abbastanza chiara di quelli che sono i fatti apparenti ma non e’ possibile in nessuno modo capire quelle che sono le reali cause dello scontro. Possiamo comprendere che questa guerra sta costando la vita a molta gente innocente ma non c’e’ modo di capire perche’ questo stia accadendo. Perche’ Hamas attacca israele quando non ha la benche’ minima possibilita’ di successo? Perche’ gli Israeliani contrattaccano violentemente attirando le dure critiche del resto del mondo, per una missione “door to door” in Gaza che non ha la minima possibilita’ di successo?

La vera questione e’ che questa questa guerra (come tutte le guerre) non si combatte per vincere ma si combatte per combattere. Nessuna altra ragione se non utiizzare gli armamenti, aizzare gli animi, creare tensioni per spingere il business assassino della guerra e arricchire l’industria bellica. I pezzi grossi israeliani e palestinesi non ne subiscono le conseguenze. Gli unici a pagare il prezzo di questa operazione militare che continua da piu’ di 40 anni sono i civili che fanno da comparse e da macabro sfondo al conflitto.

Il problema dei pregiudizi nel riportare le notizie non e’ quindi relativo all’imprecisione e alla parzialita’ dei fatti quanto all’incapacita’ o alla non-volonta’, comune entrambi (cosi’ come a tutti i media schiavi del potere) di riportare i fatti reali, come dei ladri d’arte che dipingono un quadro banale per nascondere e camuffare la vera opera. I media americani che dispongono di mezzi, conoscenze e accessibilita’ senza paragoni. Quindi bisogna dedurre che i giornalisti americani mentono consapevolmente e lo fanno molto bene.

L’esempio piu’ pateticamente assurdo e imbarazzante viene da uno degli anchorman di CNN, un certo Nick Qualcosa. Durante la sua ora di trasmissione, parlando del conflitto in Gaza, ha timidamente cercato di esprimere un concetto piuttosto banale, cioe’ che chi usa Dio per giustificare la violenza fa una cosa non giusta. La cosa piu’ impressionante e’ stata la paura che il giornalista aveva di esprimere questo concetto, pesando attentamente ogni parola, assicurandosi di ripetere piu’ volte che non c’e’ niente di sbagliato con la religione, che lui stesso e’ un cristiano e che tutte le religioni sono per l’amore verso il prossimo.

Per dare maggior forza a questo suo spassionato slancio editoriale, ha supportato la sua tesi con esempi dal passato, citando gente come Torquemada o Hitler, che hanno ucciso in nome di Dio. A parte la dubbia originalita’ della scelta degli esempi, sono 5000 o forse piu’ anni che la gente si uccide in nome di dio e che dio viene usato come strumento per spingere la gente a uccidere. Sono poche le guerre combattute in nome della terra, in nome dei soldi o in nome delle risorse. Tanto piu’ che il giornalista, visibilmente in difficolta’ nel tentativo disperato di non farsi scappare concetti compromettenti, ha poi aggiunto che non c’e’ niente di male neanche nell’uso della violenza per autodifesa, influenzando ulteriormente il pubblico con la propria malcelata preferenza per la controparte israeliana.

Dov’e’ lo spazio per la tanto esaltata liberta’ di espressione in un contesto mediatico americano cosi rigidamente controllato?

Da ebreo sono tutto sommato felice che israele esista. Ammetto che mi fa sentire un poco piu sicuro. Il problema e’ che l’esistenza di Israele mi fa solo sentire un pochino (ma proprio poco) piu protetto dall’odio antisemita che Israele stesso sta scatenando in tutto il mondo, un’odio che non puo’ far altro che crescere in un conesto in cui si combatte solo per combattere. Visto che non si puo’ certo sperare in una vera alternativa al malvagio capitalismo americano, sta a noi fare qualcosa. Bisognerebbe iniziare svelando le verita’ nascoste. Come nel film ZEITGEIST.

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