venerdì 12 dicembre 2008

IL PIANETA VERDE DI OBAMA


L'America (e questa volta, al contrario del solito, l'ho scritto con la A maiuscola) ha eletto Barak Obama. Cosa significa tutto ciò?
Intanto che anche rimbambiti degli americani, che sono stati persino in grado di eleggere un mostro come Bush per non uno ma due termini consecutivi, hanno capito che bisognava cambiare drasticamente rotta.
Purtroppo però "drasticamente" in America non è così drastico. Non ci sono poi così tante differenze tra democratici e repubblicani (entrambi sostengono il diritto degli americani allo "stile di vita americano", fatto di sprechi colossali e oppressione dei deboli). Inoltre, se andiamo a vedere una mappa stato per stato, è chiaro che tutti gli stati centrali degli USA, il gigantesco Texas in primis, hanno votato per McCain, quindi la vittoria non è poi così netta come sembra. Inoltre, i compromessi a cui Obama è inevitabilmente dvouto scendere per avere la possibilità di competere nella corsa alla Casa Bianca lo hanno inevitabilmente reso più simile a tutti suoi predecessori.
Detto questo, complimenti a Obama. Credo che anche solo a prima vista si possa capire che è un grande uomo. Questo non significa che sia un uomo buono o giusto od onesto. Però trasuda carisma, ed eleganza e intelligenza.
La cosa più bella di Obama sono le sue origini, miste e comunque strettamente legate all'Africa. Il mio amico fotografo Andrea Frazzetta si è recato nel villaggio keniano dove risiede una delle nonne materne di Obama (qui nella foto, con in mano una foto di lei e l'allora senatore nel 1983) e questo mi ha fatto pensare a un film, che per altro ho appena visto e che si intitola Il Pianeta Verde.
Nel film viene descritta una società avanzatissima che vive su un altro pianeta, in cui le persone, simili nell'aspetto agli umani, vivono nella natura, coltivando e cibandosi di verdure, giocando sugli alberi, in totale armonia tra di loro e con il loro pianeta. Il loro avanzamento consiste nel sapere sfruttare l'intero potenzale del cervello (noi terrestri ne usiamo il 10%) per utilizzare la telepatia, imparare cose nuove istantaneamente, vivere per più di 250 anni, meditare, comunicare (anche a livello interplanetario) attraverso l'acqua e viaggiare nello spazio grazie ad apposite sfere che nascono proprio dall'acqua. Quando una degli alieni, che ha origini terrestri, va sulla Terra (a Parigi) rimane esterrefatta dal livello di arretratezza della nostra civiltà, tra smog, cibi indigestibili e malsani, malattie croniche, e una generale chiusura mentale. La cosa buffa - e a cui mi riferivo per quanto riguarda il discorso Obama - è che, quando i figli della donna aliena la raggiungono sulla Terra, finiscono per sbaglio nelle regioni africane e, entrando in contatto con una tribù locale (simile per aspetto a quella fotografata dal mio amico Andrea nel paese della famiglia di Obama), si trovano perfettamente a loro agio: li trovano aperti, evoluti, capaci di usare la telepatia, belli (tutti neri) e in totale armonia tra di loro e con il loro pianeta.
Per quanto io ami alcuni aspetti dell'avanzamento tecnologico e dell'intrattenimento moderno (dal calcio ad alcuni videogiochi), credo anche che il futuro dell'umanità non possa prescindere dall'idea di esplorare un diverso concetto evolutivo. Che, come quando abbiamo capito che per volare non dovevamo imitare gli uccelli ma pensare a qualcosa di diverso (spingere l'aria sotto le ali invece di sbatterle velocemente) anche per i viaggi spaziali non possiamo pensare semplicemente a viaggiare più velocemente ma dobbiamo capire come viaggiare "diversamente".
Questo è solo un esempio. Tutti gli economisti più noti (come il francese Attalì che ho sentito alla Rai l'altra sera) hanno capito che bisogna passare da una "Greed Economy" (ecomomia dell'avidità) a una "Green Economy" (economia verde). Nel film viene infatti descritto un periodo, chamato caos prerinascimentale, in cui vengono condannate tutte le industrie agoralimentari, farmaceutiche e petrolchimiche, tutti i produttori di armi, tutti i medici, gli avvocati e i politici che non hanno fatto nulla per fermare la deriva della società umana. E' una guerra civile in cui la gente smette di comprare tutto ciò che non serve o fa male a loro stessi o al pianeta e precede una rinascita globale.
Io credo che questa sia la strada da seguire. L'unica, anche se ci vorranno tanti anni. E spero che questo sottilissimo legame tra Obama e un futuro ideologioco migliore, possa essere di buon auspicio.

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