venerdì 12 dicembre 2008

NASCERE, CRESCERE, MORIRE


Vorrei soffermarmi su un'altra spinosa questione che mi ha sempre lasciato perplesso e che un paio di articoli di Internazionale (tutti presi dalla rivista New Scientist) hanno riportato alla mia attenzione. La questione e' quella della crescita economica. Ma mi volete spiegare perchè bisogna sempre crescere a tutti costi?

Una risposta che ho ricevuto (da mio padre che e' dirigente d'azienda ed MBA) e' che l'economia di un paese deve crescere perche' la gente vuole vivere sempre meglio. Ok. Ci sta. Ma non mi sembra che stiamo vivendo sempre meglio eppure l'economia occidentale e globale (a parte brevissime pause viste dai media come disastri epocali) non ha fatto altro che crescere dalla seconda guerra mondiale.

Negli articoli di New Scientist fanno notare alcune cose interessanti correlate tra loro. Una e' che gli economisti, a differenza degli scienziati, non vedono le risorse della Terra come quantita' limitate ma anzi le vedono come disponibili in base ai bisogni dell'industria. Quindi per loro l'economia può solo crescere ma ovviamente non è così. Un'altra e' che, adesso come adesso (e anche questo non è un concetto nuovo), se tutto il mondo vivesse secondo gli standard americani (che tutti invidiavano e ammiravano, almeno fino a 2 mesi fa) ci vorrebbero 5 pianeti, per lo standard britannico 3 pianeti. La terza è che l'idea che ci viene inculcata comunemente è che piu' cresce l'economia e si arrichiscono i ricchi, piu' si arricchiscono anche i poveri. Solo che per ogni americano che si arricchisce di 160 dollari, un povero del terzo mondo ne guadagna solo 1. E per far arricchire un americano di 160 dollari le risorse buricate sono tante, tanto piu' che questa forbice si allarga ulteriormente se consideriamo che anche in america il 10% della popolazione possiede il 90% della ricchezza.

A questo ragionamento, che gia' di per se mostra la nauseante falsita' dell'idea che abbiamo oggi della crescita economica e dei sui benefici, va aggiunto un altro concetto espresso negli articoli di New Scientist ma che a dire il vero avevo gia' letto in un intervento di Beppe Grillo un paio di anni fa. E cioe' che quando si calcola la crescita economica in valore non si sottrae mai nulla per tutto cio' che esiste in natura e viene distrutto. Quindi le foreste che vengono bruciate e tagliate non hanno alcun costo contabile se non quello delle motoseghe ecc. L'acqua che viene inquinata non costa assolutamente nulla (anzi il costo nasce solo se viene introdotto l'obbligo di utilizzare depuratori). Grillo aveva fatto l'esempio che tutto il latte di mamma del mondo costa meno di un litro di latte industriale.

Anche se, in effetti, gli articoli di New Scientist spingevano (alla buon ora) il concetto di decrescita e la necessita' di ridistribuire la ricchezza, la grandissima maggioranza dei media mondiali vede le cose diversamente. Quasi tutti si illudono che sara' possibile ripristinare la crescita economica semplicemente investendo sulle tecnologie pulite. Hahahahahahaha.
Ma se cio' fosse possibile, non l'avrebbero gia' fatto? Il punto e' che le tecnologie pulite non esistono. Sono un farsa. Quelle che esistono oggi inquinano tanto quanto il petrolio solo che lo fanno in maniera differente. Invece di bruciare il petrolio per produrre energia si inquina nel processo produttivo dei pannelli solari, invece di inquinare con il gasolio e la benzina si inquina producendo l'idrogeno liquido. Eccetera eccetera. La questione e' che qualsiasi processo in grado di produrre l'assurda quantità di energia che utilizziamo - e soprattutto che sprechiamo, in nome del consumosmo e della crescita economica - oggi avra' inevitabilmente effetti dannosi sul pianeta. L'unica possibilita' e' tornare indietro. E anche di tanto.

Alcuni ipotizzavano che basterebbe imporre alle banche di incentivare gli investimenti di aziende che vogliono puntare sulle energie pulite e sulla produzione ecosostenibile. E chi lo farebbe? Quale governo oggi ha quel potere? Nessuno. Nessuno perche' la volonta' popolare non ha più alcuna voce in capitolo nelle democrazie moderne. La democrazia e' da tempo diventata una plutocrazia, una mediocrazia. Come puo' un politico ribellarsi ai suoi padroni?

Ma il dogma della crescita a tutti i costi non si trova solo nelle economie nazionali. Le aziende devono crescere sempre e le persone pure. Ma che bisogno c'è di crescere? Se le persone rimanessere un po' più giovani nella mente e nello spirito anche il mondo starebbe meglio. Invece no. Tutti dicono che bisogna crescere, che bisogna comportarsi da adulti, che si deve essere maturi.

Ma cosa c'è dopo che si ha finito di crescere?

Solo la morte.

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