venerdì 12 dicembre 2008

GRILLO E MOORE OPPORTUNISTI, SAVIANO NO


Quando ero piccolo Beppe Grillo mi faceva morire dal ridere. Ancora non era diventato attivo politicamente ma mio padre mi disse che era un poco di buono perchè una volta, ubriaco alla guida, aveva investito un pedone. Non so se questa storia sia vera o meno ma non penso che mio padre se la sia inventata e a dire il vero non mi interessa. Anche perchè può capitare (tutti quelli che non sono astemi guidano ubriachi almeno una volta nella vita) e chissà quali erano le circostanze.

Il discorso però è che da allora ho visto Grillo con un po' di diffidenza. E proprio non riesco a scrollarmela di dosso. Tante, tantissime delle cose che dice non potrebbero trovarmi più d'accordo e infatti anche su questo blog l'ho citato più di una volta. Altre invece me lo fanno vedere come un opportunista anche piuttosto ignorante. Certo, lo stesso si può dire di chiunque scriva o dica delle cose (me in primis): non si può essere d'accordo su tutto.

Tra le cose ch mi hanno lasciato più perplesso ci sono le sue crociate contro l'Inter (d'altra parte sono interista e il calcio in effetti prescinde quasi completamente dalle ideologie politiche) e il suo Vaffanculo Day (che da una parte mi ha fatto godere e dall'altra si è rivelata un'inziativa che ha lasciato il tempo che ha trovato visto che a parte mandare affanculo tutti non è stata capace di proporre alcuna alternativa tangibile) Ora, la ragione che mi ha portato a scrivere questo attacco è stata la dichiarazione di Grillo in favore di Murdoch, in cui dice che almeno Murdoch non ha usato le sue televisioni per diventare premier. Ma siamo pazzi? Murdoch è un mostro 10.000 volte più terribile di Berlusconi. Le sue televisioni hanno fatto di peggio che farlo eleggere: hanno fatto eleggere Bush. Io ero in america quando Bush ha rubato l'elezione contro Gore e lo ha fatto proprio grazie alla spudorata maniera con cui Fox (il network tv di Murdoch) si è schierata dalla parte dei Repubblicani.

Mi dispiace ma certe uscite di Grillo continuano a farmelo vedere come un opportunista che non è realmente contro il sistema ma dal sistema è tollerato proprio perchè ne fa parte. Ammetto che non vado spesso sul suo blog, ma l'opposizione costante e a prescindere a Berlusconi non è una ragione sufficiente per essere considerato un vero ribelle.

Lo ha dimostrato anche Veltroni, cadendo proprio su questa questione. La decisione di alzare l'iva su Sky è una cosa poco influente per le masse di poveri che dovrebbero essere rappresentate dai partiti di sinistra. La grande maggioranza di chi guarda il calcio, a parte qualche eccezione, vota a destra. Veltroni ha dato solo l'idea di essere uno che ha cercato di dividere la torta con Berlusconi ma, non essendoci riuscito, rompe le scatole su tutto, senza una vera ideologia politica coerente.

Un classico esempio di questo modo di fare opposizione in maniera tollerata dal sistema è quello che utilizza Michael Moore. Certo, i suoi documentari rivelano cose che sembrano dare fastidio ma non è così. Se dessero veramente fastidio non uscirebbero. Moore e Grillo fanno parte dell'opposizione che deve esistere per dare a uno stato la parvenza di libertà di espressione. Loro lo sanno e stanno al gioco. Quali effetti hanno provocato le loro denunce? Forse che dopo Farenheit 9/11 è stato fatto qualcosa ai Bush? Forse che dopo Sicko il sistema sanitario americano ha fatto mea culpa? No. L'unica conseguenza è stata che Moore ha guadagnato un sacco di soldi.

Ora qualcuno sta cercando di dire cose simili sul conto di Roberto Saviano. In quel caso non sono d'accordo. Saviano rischia davvero la vita. Eccome se la rischia. Il suo libro è stato un vero atto di coraggio e il fatto che lo abbia pubblicato la Mondadori di Berlusconi (che tradizionalmente è vicino alla Mafia Siciliana) può al limite far pensare a un interesse specifico del Berlusca (oltre a quello di fare un sacco di soldi vendendolo) di danneggiare i rivali Casalesi. Ma questa può essere solo la ragione che ha permesso l'uscita del libro e secondo me non toglie nulla al valore e al coraggio di Saviano.

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